Ast, blitz nella notte dell'ad Morselli I sindacati: «Provocazione inaudita» e partono le denunce: «Antisindacale»

Ast, blitz nella notte dell'ad Morselli I sindacati: «Provocazione inaudita» e partono le denunce: «Antisindacale»
TERNI - «Nella storia del movimento sindacale italiano e umbro non si ha memoria di altrettanta spudoratezza»: così Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria sulla visita dell'ad di...

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TERNI - «Nella storia del movimento sindacale italiano e umbro non si ha memoria di altrettanta spudoratezza»: così Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria sulla visita dell'ad di Ast Lucia Morselli la notte scorsa al presidio davanti ai cancelli della fabbrica. I sindacati - in una nota congiunta - la definiscono una «provocazione», al pari del «taglio dei turni aziendali finalizzato al ridimensionamento dell'attività produttiva, ai licenziamenti e alla cancellazione dell'integrativo». «L'atteggiamento della ad - tengono a sottolineare Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria - è stato respinto dal grande senso di responsabilità dimostrato, ancora una volta, dai lavoratori dell'Ast». La nota si conclude con l'appello al Governo a «mettere in campo tutte le iniziative necessarie, compresi i contratti di solidarietà, per scongiurare i licenziamenti e garantire un futuro produttivo a Terni e all'Umbria».




Le sigle metalmeccaniche: comportamento antisindacale, partono le denunce
«I sindacati - si legge in una nota a firma Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl - hanno dato mandato all’avvocato Andrea Cavicchioli di presentare un ricorso urgente per comportamento antisindacale e di predisporre un esposto nei confronti di tutte le autorità preposte, affinché siano poste in essere tutte le iniziative, gli atti e i provvedimenti diretti ad evitare situazioni come quella in questione, che possono provocare gravi conseguenze e che non hanno ragione alcuna».Insomma, la Morselli dovrà stare lontana dai cancelli di viale Brin e se vuole comunicare qualcosa di nuovo rispetto al piano che ha presentato sa dove deve andare. «Se la Morselli ha qualcosa da comunicare - aggiungono - è evidente ed ovvio che la sede doverosa è quella della procedura dalla stessa attivata ed in corso di espletamento per le ipotesi di licenziamenti collettivi, o quella di altri tavoli formali posti in essere, ove non sono mai emerse proposte diverse rispetto a quelle dalla predetta formulate in data del 17 luglio 2014.» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero