Terni: laureate in medicina servono ai tavoli, ma i ristoratori faticano a trovare personale

Terni: laureate in medicina servono ai tavoli, ma i ristoratori faticano a trovare personale
Sono dottoresse ma, in attesa di indossare il camice bianco e andare in corsia, ora servono ai tavoli di un ristorante per imparare l’italiano. Veronica e Daniela sono due...

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Sono dottoresse ma, in attesa di indossare il camice bianco e andare in corsia, ora servono ai tavoli di un ristorante per imparare l’italiano. Veronica e Daniela sono due sorelle dell’Ecuador laureate, una in medicina e l’altra in chirurgia, che sono in Italia per la specializzazione. Non ci hanno pensato tanto quando hanno saputo della ricerca di personale da parte di un ristorante del centro. Il titolare del locale aveva messo l’annuncio ma, come altri colleghi della ristorazione, aveva fatto fatica a trovare addetti alla sala. Le due sorelle, ospiti a Terni di una zia, hanno visto in questa occasione, l’opportunità per apprendere meglio e più velocemente l’italiano e si sono presentate presso l’attività. «Nei giorni scorsi hanno fatto un periodo di prova, regolarmente retribuito, e ora sono pronte per il lavoro» racconta il titolare del locale che, rimanendo nell’anonimato, non vuole pubblicità da questa vicenda. Una delle due sorelle ha preso servizio in questi giorni, l’altra tra una settimana.

«Sono stato molto colpito dalla loro determinazione e dalla volontà di apprendere in fretta » aggiunge il proprietario del ristorante che insieme a loro ha assunto anche altri giovani. «Oltre alle due ragazze dell’Ecuador – dice – c’è una russa, un pakistano e un bengalese. Gli ultimi due sono studenti dell’istituto alberghiero che sono arrivati qui per uno stage ma appena questo finirà, faremo loro il contratto». Sono tutti ragazzi che si sono rimboccati le maniche, quasi delle “mosche bianche” rispetto a tanti altri che restano inermi, in attesa della grande occasione. A tal proposito il ristoratore osserva che oggi «non è facile trovare il personale, perché i giovani hanno poca propensione ad adattarsi e attendono il posto sicuro e duraturo. A questo si aggiunge un problema di qualifiche perché sempre più spesso c’è poca convergenza tra scuola e mondo del lavoro. Le difficoltà che ho avuto io sono comuni alla categoria, stando a quanto apprendo da altri imprenditori».

I ristoratori ternani soffrono un problema che è generalizzato tanto che proprio in questi giorni Assoturismo di Confesercenti ha lanciato il grido d’allarme a livello nazionale sostenendo che «se il sistema delle imprese ricettive e della ristorazione non riuscirà a rimpiazzare almeno parte delle 300mila figure lavorative attualmente non disponibili, non sarà in grado di soddisfare la domanda prevista per la stagione estiva».

Ma non è solo il settore della ristorazione che fatica a trovare addetti. Nel Ternano, in particolare, tutto il mondo dedicato al digitale è in sofferenza.  Stando a una recente ricerca del sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, infatti, in Umbria 5 aziende su 10 in cerca di profili tecnici e digitali non trovano personale. Terni spicca addirittura con le maggiori difficoltà, rispetto al dato nazionale, nel reperire personale in particolare nell’ambito matematico-informatico. 

E se da un lato questi numeri inducono a riflettere, dall’altro Veronica e Daniela potrebbero essere di stimolo ad altri coetanei. Sono a Terni da poco ma hanno acquisito subito dimestichezza con certe cadenze locali. «La prima cosa in dialetto che abbiamo imparato – rivelano – è l’espressione “a’ mbè”».

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Il Messaggero