Terni, precipita un ultraleggero, un morto e un ferito grave: decollo da pista dove morì Taricone

Il luogo dell'incidente (Foto Papa)
Un aereo ultraleggero è precipitato nel pomeriggio nei pressi dell'aviosuperficie "Alvaro Leonardi" di Maratta alla periferia Terni: delle due persone a bordo, una è morta e...

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Un aereo ultraleggero è precipitato nel pomeriggio nei pressi dell'aviosuperficie "Alvaro Leonardi" di Maratta alla periferia Terni: delle due persone a bordo, una è morta e l'altra è rimasta gravemente ferita. La vittima, secondo quanto si è appreso fino ad ora, Manlio D'onofrio 64 anni, di Latina. Anche il ferito è di Latina.


Esperti presenti all'aviosuperficie di Maratta hanno spiegato successivamente che il velivolo precipitato con due persone a bordo è un aereo certificato «experimental» a quattro posti. A bordo si trovavano il pilota, D'Onofrio, che è morto sul colpo, e una seconda persona, rimasta ferita e trasportata all'ospedale. L'uomo, 52 anni, ha riportato ferite alla colonna vertebrale. Non sarebbe in pericolo di vita, secondo il bollettino medico dell'ospedale delle 19.30, ma comunque la prognosi resta riservata.

Secondo quanto si è appreso sul luogo dell'incidente, i due stavano partecipando, nel Lazio, al raduno Club aviazione popolare. D'Onofrio era un pilota esperto. Sembra che l'incidente sia stato causato da un malfunzionamento del motore . Il pilota è riuscito a far planare perfettamente il piccolo aereo in un campo che si trova fra l'aviosuperficie di Maratta e la E45. La strada dista infatti poche centinaia di metri dal luogo dell'incidente.




In quella stessa pista, il 28 giugno 2010, morì lanciandosi col paracadute l'attore Pietro Taricone, all'epoca marito di Kasia Smutniak.



L'8 di aprile di quest'anno, sempre nella stessa pista, è morto il quarantenne istruttore romano di paracadutismo Massimiliano Piccinini.



Le inchieste hanno finora sempre escluso responsabilità dei gestori dell'aviosuperficie per gli incidenti. L'impianto nel 2010 venne premiato come migliore d'Italia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero