Terni, la sfida dei commercianti di via Angeloni: «Il Comune non ci mette le luminarie? Noi facciamo addobbi sostenibili»

Terni, la sfida dei commercianti di via Angeloni: «Il Comune non ci mette le luminarie? Noi facciamo addobbi sostenibili»
TERNI - Si “accende” anche il Natale di via Angeloni. Dove i commercianti si concentrano sugli addobbi sostenibili per creare quel clima di festa che favorisce lo...

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TERNI - Si “accende” anche il Natale di via Angeloni. Dove i commercianti si concentrano sugli addobbi sostenibili per creare quel clima di festa che favorisce lo shopping lento. «Innovativo, green, al tempo stesso provocatorio». «Il Comune si è dimenticato di noi anche quest’anno» - urlano i titolari delle dodici attività che si affacciano su quella parte di centro che divide corso Tacito da largo Cairoli. E per reazione, decidono di valorizzare i pezzi di panchina rimasti in piedi dopo che, tre Natali fa, è stata divelta, creando una installazione artistica ad hoc: “Panchina scomposta”, il titolo.


Nasce dal mancato intervento di ripristino del loro ambiente di lavoro, l’idea di organizzare un ornamento così originale, con la centro quell’opera di street art (la panchina ancora frantumata). «E per forza! Qui il bando del Comune non ci arriva neanche quest’anno. Qui ci dobbiamo pensare, come al solito, noi commercianti a rendere accogliente la via. Di tasca nostra. E visto che si parla tanto di risparmio energetico, di stato di indebitamento del Comune e di necessità di ridurre le spese e quindi i consumi, ci è sembrato più sensato ed etico far brillare la creatività, anziché le luminarie».
Daniela Sforna, mostra le colonne di abete con sopra le lanterne, le ghirlande - «una ce l’hanno rubata sotto il naso», le stelle glitterate sul pavimento. «Ci sono voluti due giorni per realizzarle con gli stencil, la vernice bianca e qualche brillantino, ma è stato bello poterle colorare tutti insieme». In barba alle stalattiti, che stanno comparendo in molte zone del centro e che peraltro dovevano essere già accese. «Quando si dice che non tutti i mali vengono per nuocere» - commenta la Sforna quasi a criticare i ritardi del bando. Lo stesso che ha dato una sberla a via Angeloni, ad un altro distretto commerciale centralissimo (quello di via del Tribunale dove peraltro si affaccia anche il palazzo che ospita il conservatorio Briccialdi), e alle vie dello shopping storiche come via Petroni, via Beccaria, via Carrara e via Faustini. In altre, le luminarie del Comune arriveranno, ma in largo Villa Glori, ad esempio, i locali sono ancora al buio. Andrea Barbarossa, che si aggiudica il bando, dichiara: «Abbiamo montato il 95 per cento delle luci d’artista».

Ma è polemica sui ritardi e sulle esclusioni «ingiustificate e ingiustificabili». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero