A Terni l'integrazione passa attraverso il lavoro

Una partita a calcio con i rifugiati
TERNI Un'occasione per i migranti per imparare un mestiere e poi restituire le competenze acquisite alla città e ai suoi abitanti: è quanto rappresentano le...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
TERNI Un'occasione per i migranti per imparare un mestiere e poi restituire le competenze acquisite alla città e ai suoi abitanti: è quanto rappresentano le attività formative promosse dalle associazioni San Martino e Laboratorio Idea di 

Terni, che stanno dando i primi risultati dopo la firma del protocollo di intesa con la prefettura, i Comuni e gli altri soggetti interessati all'integrazione dei migranti tramite attività di volontariato. Dalla sigla dell'accordo, che risale al luglio 2015, è stato dato il via a corsi di formazione che, nel complesso, hanno coinvolto 136 migranti ospitati sul territorio nell'ambito di Emergenza sbarchi, per un totale di 5.900 ore, tra teoria e pratica. Le attività previste, che si svolgono tra il capoluogo, Narni, Amelia e Lugnano in Teverina, riguardano piccoli lavori di manutenzione edilizia, riparazione infissi e tinteggiatura, cura e rigenerazione delle aree urbane, orticultura, falegnameria, cura degli animali in fattorie didattiche.

A Terni, in particolare, la collaborazione con la Provincia ha permesso di rigenerare e ripulire molte aree adiacenti alle scuole superiori, per le quali lo stesse ente non aveva risorse e personale a disposizione. I migranti impegnati nel corso per addetti ai piccoli lavori di orticultura contribuiscono inoltre a far mangiare i poveri della città che frequentano la mensa di San Valentino, attraverso le verdure prodotte, mentre il corso di falegnameria ha permesso la produzione di alcuni pezzi di arredamento, come sedie, panchine e scarpiere, utilizzate nella sede della San Martino e forse presto in commercio. «Segno che il protocollo sta funzionando», ha detto il presidente dell'associazione di volontariato della diocesi, Francesco Venturini, nel corso della presentazione del progetto che si è svolta questa mattina, in occasione della giornata del rifugiato. «Il fenomeno dell'emigrazione esiste - ha evidenziato il prefetto, Angela Pagliuca - sta a noi capirlo e gestirlo nel migliore dei modi e poi vincere la paura, anche attraverso queste attività che favoriscono l'inserimento dei ragazzi». Alla presentazione ha preso parte anche il presidente della Provincia, Giampiero Lattanzi e la dirigente del settore, Donatella Venti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero