Innovazione, fondi negati a Terni La rabbia di Confapi «Territorio ghettizzato»

Carlo Salvati, presidente Conapi Terni
«Altro che regionalizzazione, ormai siamo alla ghettizzazione del territorio ternano». Carlo Salvati, presidente di Confapi Terni, è un fiume in piena....

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«Altro che regionalizzazione, ormai siamo alla ghettizzazione del territorio ternano». Carlo Salvati, presidente di Confapi Terni, è un fiume in piena. «Inutile girarci troppo intorno, a Terni esiste un problema politico-economico. E non mi vengano a dire che sono ragionamenti provinciali». Diretto e senza troppi peli sulla lingua, come è nel suo stile, Salvati commenta così la notizia riportata ieri dal Messaggero che riguarda l’assegnazione delle risorse per l’avviso pubblico Smart, gestito dalla Regione. Nessuna impresa ternana riceverà i fondi comunitari messi a disposizione per finanziare progetti di specializzazione e innovazione del sistema produttivo regionale. Risorse, per un totale di 3,7milioni di euro, che sono finite tutte nella provincia di Perugia, con il capoluogo umbro che ha calato l’asso pigliatutto. «I nostri progetti - tuona Salvati - servono a far crescere la professionalità di imprenditori e operai del nostro territorio, al contrario di imprese che hanno come obiettivo primario fare profitti con la formazione e hanno ottenuto un finanziamento».


Tra qualche battuta colorita, e retroscena raccontati a penna ferma, Salvati ripercorre le tappe di una vicenda che a Terni ha lasciato il segno. «Già dopo la prima scadenza nessun progetto di Terni era stato preso in considerazione», ricorda il presidente di Confapi Terni. Un dettaglio che ha creato non pochi malumori. Per tagliare la testa al toro, la Regione ha vestito i panni di Ponzio Pilato nominando un valutatore tecnico esterno. Il risultato, però, non è cambiato. Anche per quanto riguarda la seconda scadenza, le imprese ternane sono rimaste tutte ferme al palo, ad eccezione della Confartigianato di Terni che ha ottenuto un finanziamento in associazione con la Zefiro, ma il corso si terrà Assisi. In casa ConfApi la rabbia è alle stelle. Anche perché il progetto presentato per due volte riguardava un tema attualissimo: quello dei rifiuti. In particolare la formazione di esperti aziendali e territoriali per la gestione del ciclo dei rifiuti. «Poi vedi che premiano il tecnico della ristorazione collettiva sostenibile e perdi le staffe», chiosa Salvati. Terni rischia così di avere solo corsi di bassa formazione mentre l’alta formazione sarà tutta appannaggio di Perugia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero