«Altro che regionalizzazione, ormai siamo alla ghettizzazione del territorio ternano». Carlo Salvati, presidente di Confapi Terni, è un fiume in piena....
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Tra qualche battuta colorita, e retroscena raccontati a penna ferma, Salvati ripercorre le tappe di una vicenda che a Terni ha lasciato il segno. «Già dopo la prima scadenza nessun progetto di Terni era stato preso in considerazione», ricorda il presidente di Confapi Terni. Un dettaglio che ha creato non pochi malumori. Per tagliare la testa al toro, la Regione ha vestito i panni di Ponzio Pilato nominando un valutatore tecnico esterno. Il risultato, però, non è cambiato. Anche per quanto riguarda la seconda scadenza, le imprese ternane sono rimaste tutte ferme al palo, ad eccezione della Confartigianato di Terni che ha ottenuto un finanziamento in associazione con la Zefiro, ma il corso si terrà Assisi. In casa ConfApi la rabbia è alle stelle. Anche perché il progetto presentato per due volte riguardava un tema attualissimo: quello dei rifiuti. In particolare la formazione di esperti aziendali e territoriali per la gestione del ciclo dei rifiuti. «Poi vedi che premiano il tecnico della ristorazione collettiva sostenibile e perdi le staffe», chiosa Salvati. Terni rischia così di avere solo corsi di bassa formazione mentre l’alta formazione sarà tutta appannaggio di Perugia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero