Terni, imprenditore ucciso da un mix di droghe condannato il pusher

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TERNI Era finito in cella con l’accusa di aver ceduto le dosi di...

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TERNI Era finito in cella con l’accusa di aver ceduto le dosi di eroina e cocaina che cinque mesi fa hanno causato la morte di Fabrizio Conti, 54 anni, di Stroncone. Ieri il pusher tunisino di 25 anni ha patteggiato di fronte al giudice, Barbara Di Giovannantonio, la condanna a due anni e dieci mesi di reclusione. Dopo un periodo trascorso nel carcere di Spoleto il giovane era ai domiciliari in attesa del processo. Il suo legale, Francesco Mattiangeli, aveva chiesto l’abbreviato condizionato ma nell’udienza di ieri, per chiudere i conti dello straniero con la giustizia, ha concordato la pena col pm, Elena Neri. Dopo il processo il 25enne, che quando fu arrestato era a Terni da qualche mese senza fissa dimora e sbarcava il lunario spacciando droga, è tornato in libertà. «Soddisfazione per l’accordo, che riteniamo assolutamente equilibrato - dice l’avvocato Mattiangeli lasciando il tribunale - per la vicenda processuale e la rimessione in libertà del mio assistito». La morte di Fabrizio, noto imprenditore titolare di un’azienda che realizzava canne fumarie di precisione, padre di cinque figli, aveva destato profonda impressione a Stroncone. A fare la tragica scoperta, la mattina del 29 ottobre, era stata la moglie di Fabrizio. Che provò a svegliarlo e si rese conto che lui non dava segni di vita. Inutile l’arrivo dei sanitari del 118, che non avevano potuto fare altro che constatare il decesso del 54enne, avvenuto qualche ora prima. Furono quelle tracce di stupefacenti trovate nell’appartamento della vittima, che non era conosciuto come consumatore, a convincere gli investigatori dell’arma ad approfondire le cause della morte. Furono sentiti familiari e amici di Conti e il suo telefonino fu passato al setaccio per ricostruire gli ultimi contatti avuti prima del decesso. Le indagini dei militari consentirono presto di dare un nome al ragazzo di colore che aveva ceduto le dosi di eroina e cocaina che si erano trasformate in un mix letale. Emergerà che la sera precedente la tragedia Fabrizio, insieme a due amici ternani di 30 e 40 anni, aveva raggiunto via Narni per acquistare cocaina ed eroina da quel pusher con cui aveva preso accordi al telefono. E Fabrizio lui, tornato a casa, dopo aver assunto parte della sostanza appena comprata, aveva iniziato a sentirsi male. Poi nella notte il decesso. La caccia dei carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Terni allo spacciatore tunisino durò qualche ora. Fu bloccato in via Annio Floriano, con addosso cocaina, hascisc e oltre 200 euro in contanti, e portato in carcere con le accuse di morte come conseguenza di altro reato e spaccio di droga.

 

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Il Messaggero