Terni, finto messaggio del figlio che chiede 33mila euro e la madre fa i bonfici: denunciati in quattro

Terni, finto messaggio del figlio che chiede 33mila euro e la madre fa i bonfici: denunciati in quattro
TERNI - «Mamma ho un problema grosso e mi servono subito i soldi. Non chiedermi altro, non posso parlare. Sono 33mila euro, ti giro gli estremi dei conti correnti ma fai in...

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TERNI - «Mamma ho un problema grosso e mi servono subito i soldi. Non chiedermi altro, non posso parlare. Sono 33mila euro, ti giro gli estremi dei conti correnti ma fai in fretta».

La madre riceve il messaggio whatsapp a luglio. Suo figlio è all’estero per motivi di lavoro e lei va nel panico.

Prova a chiamarlo ma lui non risponde ma la donna, pensando che è impegnato per lavoro, non ci pensa neppure un istante.

Va in banca e dispone i quattro bonifici, totale 33mila euro, per aiutare suo figlio in difficoltà.

Un paio di giorni dopo la chiama il figlio, lei racconta con angoscia dei bonifici che ha fatto per aiutarlo.

«Non ero io mamma, ti hanno truffato» risponde l’uomo.

Alla signora non resta altro da fare che andare a fare la denuncia alla sezione operativa per la sicurezza cibernetica di Terni.

Le indagini scattate in estate, coordinate dalla procura di Rieti, consentono di ricostruire la maxi truffa andata a segno qualche giorno prima.

L’articolata attività di analisi del flusso finanziario e il tempestivo interessamento di diversi istituti bancari  consente al personale della polizia postale di individuare i quattro beneficiari dei bonifici.

I destinatari delle transazioni fraudolente sono tutti residenti nel nord Italia. Alcuni di loro non hanno alcun precedente penale. La polizia postale riesce anche a recuperare la gran parte dei soldi che i truffatori hanno incassato grazie alla buona fede di una mamma preoccupata per quel figlio all’estero che la implora di inviargli il denaro.

I quattro che hanno incassato i soldi con l’inganno vengono denunciati per truffa aggravata. I loro conti correnti vengono sequestrati dalla polizia.

La vittima del raggiro purtroppo è in buona compagnia. Negli ultimi tempi i casi di truffa andati a segno grazie ai messaggi di figli in difficoltà sono tanti.

«La prima raccomandazione è quella di non agire sull’impeto dell’emozione. Ogni volta che arrivano messaggi sospetti la prima cosa da fare è quella di richiamare il parente che sembra aver mandato il messaggio - dice Michela Sambuchi, dirigente del compartimento Umbria della polizia postale. Non bisogna rispondere mai d’istinto a messaggi o e-mail sospette, anche se provengono da numeri o indirizzi che sembrano familiari, mai fornire dati personali o bancari a persone che non si conoscono - aggiunge Michela Sambuchi. Prima di effettuare qualsiasi bonifico è urgente contattare il presunto beneficiario per accertarsi che sia davvero lui il richiedente del denaro».

Tra i raggiri più frequenti il messaggio del figlio che chiede alla madre di salvare un nuovo numero perché quello vecchio non funziona più. Accettando si rischia di vedersi svuotare il conto corrente.

«Un fenomeno frequente nell’ultimo periodo – conferma la dirigente della polizia postale - che ci ha spinto a fare campagne di sensibilizzazione mirate per tutelare le vittime».

 

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Il Messaggero