Terni, finti carabinieri nella rete dei militari "veri": la lotta ai truffatori si fa con la prevenzione

Terni, finti carabinieri nella rete dei militari "veri": la lotta ai truffatori si fa con la prevenzione
TERNI - A Terni e dintorni i truffatori sono tornati con prepotenza a spogliare i meno giovani di denaro contante e oro di famiglia. Ne sanno qualcosa i carabinieri...

Continua a leggere con la nostra offerta speciale:

X
MIGLIORE OFFERTA
ANNUALE
19 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1 €
6,99€
Per 6 mesi
SCEGLI
2 ANNI
40 €
159,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TERNI - A Terni e dintorni i truffatori sono tornati con prepotenza a spogliare i meno giovani di denaro contante e oro di famiglia. Ne sanno qualcosa i carabinieri “veri” che a maggio, nel giro di quattro giorni, hanno bloccato e arrestato tra Terni e Orvieto quattro “finti” carabinieri campani. Finiti nella rete dei militari subito dopo aver messo a segno le truffe o, in un caso, nel momento in cui il raggiro si stava compiendo.

«Un ruolo fondamentale in questi reati odiosi con vittime persone vulnerabili - sottolinea il comandante provinciale, Antonio De Rosa - è svolto dall’attività preventiva dell’arma e delle altre forze dell’ordine, con la collaborazione dei cittadini e delle istituzioni locali, che garantiscono mirati e tempestivi interventi. L’anno scorso sono state oltre 50 le occasioni di incontro e di contatto in tutta la provincia per raccogliere i timori dei cittadini e fornire informazioni su furti e truffe a più di mille e cento anziani».

L’anno scorso, di fronte al ritorno in grande stile dei finti carabinieri e dei finti avvocati, si è puntato molto sulla prevenzione delle truffe agli anziani.

I militari sono andati nei centri sociali per anziani, nelle chiese, nei luoghi d’incontro dei meno giovani per metterli in guardia contro chi, senza scrupoli di sorta, ha affinato le tecniche di raggiro scegliendo la vittima e prendendo tutte le informazioni sulla sua famiglia grazie ai social. Ingannarle è un gioco da ragazzi.

Il colonnello, Antonio De Rosa, sottolinea la «difficoltà delle vittime nel denunciare questi odiosi episodi anche perché significa dover ammettere di fronte ai figli o ai nipoti di essere finiti ingenuamente nelle grinfie del truffatore di turno».

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero