Terni, la Commissione Antimafia: «Eroina a fiumi, consumo più alto della media italiana. Cocaina sul mercato a prezzi stracciati»

Terni, la Commissione Antimafia: «Eroina a fiumi, consumo più alto della media italiana. Cocaina sul mercato a prezzi stracciati»
TERNI - Terni ha percentuali "anomale, molto elevate nel consumo di eroina". E questo dato è in controtendenza rispetto al resto d’Italia. Qui ha preso...

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TERNI - Terni ha percentuali "anomale, molto elevate nel consumo di eroina". E questo dato è in controtendenza rispetto al resto d’Italia. Qui ha preso piede la cocaina, che si compra a prezzi stracciati rispetto al passato, quando era considerata la droga dei ricchi.

Un quadro a tinte fosche quello dipinto durante l’audizione della Commissione d’inchiesta su criminalità organizzata e infiltrazioni mafiose, corruzione, riciclaggio e narcotraffico.

Magistrati, sanitari, operatori del settore si confrontano  sul tema dell’uso degli stupefacenti tra i giovani e sul disagio sociale a Terni.

Emerge che, quando si parla di droga, la città purtroppo indossa la maglia nera.

E’ qui che si registra il più elevato consumo di stupefacenti tra i giovani, con un numero sempre crescente di accessi al Serd per problemi di droga ma anche per altre dipendenze, a partire dall’alcol. Diminuisce l’età del primo accesso al servizio e anche i 14enni arrivano con problemi di dipendenza da sostanze.

Aumenta anche la richiesta di aiuto psicologico, acuita dalla pandemia, e cambiano le condizioni di assunzione.

Intorno allo stesso tavolo si cercano soluzioni a un’emergenza che a Terni ha continuato a mietere vittime di ogni età. Che porta i nomi di tre adolescenti stroncati dalla droga nel giro di quattro mesi: Flavio, 16 anni, Gianluca, 15 e Maria Chiara, neo diciottenne. Che hanno pagato con la vita l’ebbrezza di assumere metadone convinti che fosse codeina, come accaduto a Flavio e Gianluca, o di provare il primo buco per festeggiare il 18esimo compleanno come per la tragedia di Maria Chiara.

“Dopo la loro morte e le fiaccolate i riflettori sul tema si sono inesorabilmente spenti” dice il procuratore, Alberto Liguori che si interroga su come  poter “riempire i pomeriggi di tanti ragazzi, lasciati in perfetta solitudine da genitori che non hanno il tempo di ascoltarli”.

Per Liguori la soluzione potrebbe essere “il riutilizzo delle somme confiscate alla criminalità e agli evasori fiscali  in investimenti sulle politiche sociali, su corsi di musica,  informatica, giornalismo, per dare un'alternativa ai tanti giovani che non hanno molto per vincere la noia e trovano sul web offerte di ogni tipo di droga”. Per il procuratore presso il tribunale dei minorenni, Giovanni Rossi “le sanzioni attuali non producono gli effetti auspicati e una soluzione valida potrebbe essere quella di mettere in atto interventi sociali, orientare i giovani verso un lavoro socialmente utile da affiancare alle terapie, ad attività di volontariato, alla tutela dell’ambiente, verso cui i ragazzi sono molto sensibili”.

Ieri intanto, alla comunità Incontro di Amelia, il convegno dedicato alle misure alternative alla detenzione, tema sentito dalle strutture terapeutiche, alle prese con le continue richieste legate alla concessione dell’affidamento terapeutico nelle comunità. “E’ necessario raccordare tutti gli attori coinvolti, per garantire la reale e globale alla presa in carico degli utenti sottoposti a misure restrittive per un concreto reinserimento socio-ambientale” dice Giampaolo Nicolasi, che guida Molino Silla.

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Il Messaggero