Terni. Dopo undici anni chiude l'edicola nella frazione di Piediluco: ennesimo colpo all'informazione

Terni. Dopo undici anni chiude l'edicola nella frazione di Piediluco: ennesimo colpo all'informazione
Chiude anche l’ultima edicola in periferia.  Così anche Piediluco rimane senza informazione. Punto di riferimento per i turisti e i residenti lo era anche per i...

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Chiude anche l’ultima edicola in periferia.  Così anche Piediluco rimane senza informazione. Punto di riferimento per i turisti e i residenti lo era anche per i paesi limitrofi e per i tanti romani che in estate si recano nella frazione lacustre per  le vacanze. Alessandro Burattini dopo undici anni di gestione abbassa la saracinesca. «Proprio così-afferma- i giornali si vendono poco ed anche le riviste non vanno. In estate tutto sommato la giornata si rimedia ma in inverno è buio profondo». Alessandro per poter mantenere  aperta l’edicola ha fatto anche degli enormi sacrifici. Lui, Alessandro vive a Rieti, con la pioggia o il gelo ha sempre garantito l’apertura neppure nei momenti difficili della pandemia. Adesso, però, è stanco ed ha detto basta. Acquistare un quotidiano per chi abita in periferia diventa sempre più difficile. Prima di Piediluco aveva chiuso anche l’edicola di Marmore. Per acquistare un quotidiano, una rivista o qualcosa d’altro bisognerà recarsi nelle vicinanze dell’ospedale di Terni. I lettori abituali della frazione sperano sempre che qualcuno possa rilevare l’edicola che si trova in punto centrale, anche perché a quella rivendita sono affezionati: prima l’acquisto del giornale poi un buon caffè sulle rive del lago.  Nel corso della pandemia l’edicola è stata anche punto di riferimento per conoscere quello che succedeva nel Paese e nel mondo, un punto di riferimento irrinunciabile.  A saracinesche abbassate si spera che qualcuno possa rilevare l’attività. Sembrerebbe che ci siano un paio di persone intenzionate a rilevare la postazione che è di proprietà di una persona di Rieti.  Alessandro Burattini, intanto ha informato della chiusura dell’attività gli “affezionati” del posto. La speranza di tutti è quella che l’attività non chiuda definitivamente. 

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Il Messaggero