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La maglia nera nelle donazioni di sangue spetta a Terni, bene Perugia, super Foligno. In sostanza è il quadro scaturito dalla conferenza stampa tenutasi in Provincia con i responsabili dell’Avis regionali, provinciali e comunali con la partecipazione dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani). Le donazioni si sangue non bastano ma con uno sforzo comune si può rendere la regione dell’Umbria autosufficiente senza dover pagare fior di soldi per richiederlo da fuori. Dal due di ottobre e per tutto il mese prenderà il via la campagna di sensibilizzazione e reclutamento di nuovi donatori in modo di poter essere autosufficienti, in particolare l’ospedale di Terni costretto a richiedere sempre più spesso le sacche di sangue da Foligno o acquistarle fuori regione, come qualche mese fa dove sono state acquistati dalle Marche 20 flaconi costati all’Azienda circa 180mila euro. La campagna “C’è bisogno di te! Diventa donatore” si prefigge di azzerare l’importazione del sangue e di poter soddisfare le esigenze “Santa Maria”. In provincia di Terni sono 17 le sedi dell’Avis «ma soltanto i piccoli paesi - afferma il presidente dell’Avis Leonardo Mariani (nella foto) - rispondono in modo significativo all’appello, nelle città più grandi manca ancora questa sensibilità, siamo passati – conclude- dalle tre o quattro donazioni all’anno ad appena una ogni 365 giorni». In Umbria i donatori di sangue sono in netto calo: erano circa 47 mila arrivando a 28 mila. Un calo che ha inciso, soprattutto nel corso della pandemia, a mettere in crisi alcune strutture. Il presidente regionale dell’Avis Enrico Marconi, però, tiene a precisare «non sono mai mancate sacche di sangue negli ospedali anche grazie ai tanti volontari che fanno riferimento all’Avis». Al “Santa Maria” la situazione è sotto controllo anche se il fabbisogno è insufficiente e si acquistano le sacche altrove. «Abbiamo sempre bisogno- precisa Augusto Scaccetti direttore dell’Immunoematologia e trasfusionale- del gruppo 0 positivo e Rh negativo, ma non si tratta di una emergenza. Il numero di sacche che “produce” Terni si attestano intorno alle 5 mila mentre a Foligno (città con meno abitanti di Terni) è il doppio. L’ospedale per coprire il fabbisogno deve acquistare da fuori regione dalle 500 alle 600 sacche all’anno». La responsabile del servizio trasfusionale dell’Usl 2 Marta Micheli «meno donazioni corrispondono anche a meno plasma e meno possibilità di produrre farmaci derivati».
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Il Messaggero