Il vescovo Piemotese e la stampa: «Io non sono Charlie Hebdo si offendono i sentimenti religiosi»

Il vescovo di Terni Giuseppe Piemontese
TERNI - «Non si può scrivere tutto quello che ti viene in mente o che hai desiderio di dire, non è possibile. Questo non per un'autocensura, ma per quel rispetto che si...

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TERNI - «Non si può scrivere tutto quello che ti viene in mente o che hai desiderio di dire, non è possibile. Questo non per un'autocensura, ma per quel rispetto che si deve avere nei confronti degli altri, dei sentimenti, della sensibilità degli altri»: lo ha detto il vescovo di Terni, Giuseppe Piemontese, parlando con i giornalisti durante un incontro organizzato in occasione della ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono della categoria. Il presule, rispondendo alle domande, si è in particolare soffermato sulla vicenda di Charlie Hebdo, spiegando di non aver visto i disegni e le vignette del settimanale, ma aggiungendo che «se quello che si scrive suona come un'offesa, un'offesa gratuita, io non sono Charlie Hebdo». Secondo il vescovo, infatti, «la critica si può sempre fare e si deve fare, ma ci sono delle maniere gentili, delicate con le quali dire la verità, senza insultare, senza offendere i sentimenti degli altri». «Siamo contro la violenza sempre, anche quella che si esprime con parole gratuite e offende i sentimenti» ha detto ancora Piemontese, il quale, pur condividendo la protesta contro la morte dei giornalisti del settimanale, non si sente di «condividere quel tipo di giornalismo». «Non venite a dirmi - ha concluso - che quella è espressione di libertà, quella non è libertà. E questo non solo perchè offende i sentimenti religiosi, ma perchè a volte si va oltre il buon gusto».
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Il Messaggero