Terni, macchinario guasto i dializzati trasferiti a Foligno

Terni, macchinario guasto i dializzati trasferiti a Foligno
TERNI - Un'odissea cominciata ieri pomeriggio alle 17 al reparto dialisi del Santa Maria di Terni e terminata al San Giovanni Battista di Foligno, intorno alle 21. Per 18...

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TERNI - Un'odissea cominciata ieri pomeriggio alle 17 al reparto dialisi del Santa Maria di Terni e terminata al San Giovanni Battista di Foligno, intorno alle 21. Per 18 pazienti in emodialisi la brutta notizia quando hanno saputo della rottura di una pompa d'acqua che serve per raffreddare le apparecchiature della dialisi. La rabbia dei pazienti è salita quando sono arrivati i pulmini che li dovevano portare a Foligno per essere sottoposti a terapia.




«Quando abbiamo saputo che la pompa era andata in tilt - spiega il direttore sanitario, Leonardo Bartolucci- è scattato lo stato di emergenza». Sotto il porticato che da ai macchinari della dialisi, almeno cinque pulmini pronti a partire con i pazienti a bordo. Una decina di minuti per sistemare i malati, verificare se ci fosse tutto (medico compreso) per una eventuale emergenza durante il trasporto per Foligno. All'ospedale di Terni sono rimasti soltanto quattro pazienti che avevano cominciato la dialisi prima che la pompa fosse andata fuori uso. Per loro è andata bene e non hanno dovuto affrontare il lungo viaggio per l'ospedale di Foligno. Gli altri, invece, sono stati trattati nel reparto dell'ospedale San Giovanni Battista, dove hanno gli stessi posti di Terni.



Maurizio Standoli è il primario del reparto del Santa Maria: «Ci siamo prodigati affinché i pazienti subissero il minor disagio possibile, anche grazie alla perfetta organizzazione». Rinunciare alla dialisi era impossibile, anche se alcuni dei malati a malincuore hanno accettato di recarsi a Foligno, lo hanno dovuto fare per estrema necessità, senza sottoporsi al lavaggio del sangue rischiavano di peggiorare la loro situazione. Così sono andati, mentre prontamente veniva avvertito il tecnico specializzato per rimettere a posto la pompa. «La pompa andata fuori uso - spiega il direttore sanitario Bartolucci - è stata rimessa in moto e l'acqua ha ricominciato a circolare ma non consente di riattaccare il paziente alla macchina, perché serve un'accurata depurazione di tutte le componenti della macchina prima di cominciare nuovamente la dialisi».



Certo sono cose che succedono, come la rottura della pompa dimostra, certo è che la dialisi, importante sia per l'ospedale e, soprattutto, per chi deve sottoporsi al trattamento, non rappresenta un esempio di efficienza. Di sera, anche con il freddo, spostarsi con dei pulmini per una settantina di chilometri, tanti sono da Terni a Foligno, e lì venire sottoposti a dialisi, aspettare il proprio turno e ritornare a Terni, è stancante e non concepibile.



I macchinari del reparto dialisi del Santa Maria, non è la prima volta che si bloccano: ci sono state altre volte che le cose non sono andate nel verso giusto. Macchinario usurato o scarsa manutenzione? La domanda se la fanno in molti, perché di fatti simili a quello di ieri succedono con una certa frequenza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero