Terni, Detenuto in carcere per reati di droga si ferisce con una lametta e muore in ospedale

Terni, Detenuto in carcere per reati di droga si ferisce con una lametta e muore in ospedale
TERNI - Si è procurato lesioni con una lametta all'interno di una cella del carcere di Sabbione. Ricoverato...

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TERNI - Si è procurato lesioni con una lametta all'interno di una cella del carcere di Sabbione.

Ricoverato all'ospedale di Terni è morto dopo alcune ore. La vittima è un detenuto marocchino di 49 anni, in carcere per scontare una condanna per reati legati al traffico di stupefacenti.

A ripercorrere i momenti della tragedia Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l'Umbria del Sappe: "Martedì sera, intorno alle 23, durante il giro di controllo, il poliziotto di servizio nella sezione ha visto sangue in terra ed è subito intervenuto con il medico di guardia. Il detenuto è stato immediatamente trasportato in ospedale. Le condizioni si erano presentate subito gravi, per i tagli profondi che si era procurato. L'uomo è deceduto ieri sera in ospedale".
Sulla vicenda sono in corso indagini. Il segretario, Bonino, parla di  "un carcere ormai fuori controllo, con una grave carenza di organico, una gestione che fa acqua ormai da troppo tempo e un sovraffollamento non più gestibile".  Mercoledì pomeriggio a Sabbione un altro agente di polizia penitenziaria è stato aggredito per futili motivi da un detenuto dell'alta sicurezza ed è riuscito a svincolarsi solo grazie all'intervento di un altro detenuto.
Il Sappe si dice "pronto a scendere in piazza, a settembre, per sottolineare quanto e sia importante e urgente prevedere un nuovo modello custodiale". 

La Lega Umbria esprime solidarietà alla polizia penitenziaria e chiede, oltre al potenziamento degli organici, che gli agenti in servizio siano dotati di taser.  "Ci batteremo per intensificare i rimpatri al termine del periodo di detenzione per i soggetti più pericolosi - dicono dalla Lega - sulla base del fatto che, dai dati elaborati dal Ministero della Giustizia, emerge che un terzo dei detenuti presenti nelle carceri umbre è straniero". 

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Il Messaggero