TERNI Sono i giardini che la città ha deciso di dedicare al suo poeta FurioMiselli, angolo di verde in pieno centro cittadino, caratterizzati da una grossa palma e dalle comode...
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Senza tanti giri di parole: uno schifo. La cartolina di come vengono gestiti i parchi ed i giardini di questa città. Infatti i giardini FurioMisellli sono la summa dell’incapacità di gestire il verde pubblico: c’è chi deve svuotare i cestini, un’altra società che deve pensare alle piante ed infine la terza che deve pulire. Il risultato è quello di ieri mattina: catastrofico. Eppure negli anni ci sono state interrogazioni e petizioni che chiedevano maggiore attenzione, ma, probabilmente, per il Comune è un’impresa troppo ardua. Inutile fare gli stati generale del turismo se non si riesce a tenere pulito da dieci anni neanche un giardino in centro, inutile fare tanti discorsi se non si riesce a gestire da dieci anni neanche cento metri quadrati di parco.
Ma la realtà è questa, senza attenuanti. Perché ieri mattina andando alla Passeggiata la situazione non mutava di molto. Carte, cartacce, bottiglie rotte tra famiglie che vorrebbero godersi il parco ed una giornata di sole. Poco distante, all’anfiteatro romano, altro posto abbandonato da Dio malgrado sia di notevole interesse turistico. Immondizia e cartacce dappertutto. Erba alta e la sensazione che si tratti di un tesoro volutamente nascosto. Il brutto è che ormai molti ternani si sono abituati a convivere con l’incuria ed il degrado. Sembra quasi rassegnazione per una città troppo sporca a malcurata.
Grazie a un ginepraio di competenze voluto dal Comune che ha preparato appalti e appaltini per gestire il verde pubblico. Degrado che riguarda tutti i quartieri: dal centro a borgo Rivo. Non c’è un’isola felice. Ma sporca. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero