Terni, crocifisso in aula: uno studente lo rimuove, scatta l'effetto Coppolli

Il professor Franco Coppolli lascia l'ex provveditorato
TERNI - Adesso anche gli studenti rimuovono il crocifisso dal muro. La notizia girava ieri mattina tra i manifestanti che stavano “presidiando” l’ex provveditorato agli...

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TERNI - Adesso anche gli studenti rimuovono il crocifisso dal muro. La notizia girava ieri mattina tra i manifestanti che stavano “presidiando” l’ex provveditorato agli studi di Terni, dove era in corso il contraddittorio del professor Franco Coppoli, il quale rischia fino a sei mesi di sospensione per aver rimosso a dicembre dello scorso anno l’immagine sacra dalla parete; un gesto che già aveva compiuto nel 2009 e che gli costò l’allontanamento dalla cattedra per un mese senza stipendio.




Il tam tam si è rincorso per tutta la giornata fino a tarda sera quando da una fonte che vuole rimanere anonima arriva la conferma: «L’episodio è di due giorni fa ed è accaduto all’Itis. Un ragazzo poco dopo essere entrato in aula ha tolto il crocifisso dal muro. Gesto che ha acceso una discussione in classe tra favorevoli e contrari, con tanto di assemblea di classe convocata su due piedi per affrontare serenamente il tema». Tutto qui, ma quanto basta per parlare di “effetto Coppolli”.



Per giunta nel giorno in cui il docente di Italiano e Storia all’Istituto per Geometri Sangallo di Terni rompe il silenzio. Dopo sei ore passate a controbattere punto su punto ogni addebito - e argomentare la sua memoria difensiva ai funzionari dell’Ufficio scolastico regionale, che riferiranno al dirigente incaricato di prendere una decisione sulla sanzione da applicare - Coppoli rompe il silenzio. «È squallido - dice il docente - che si voglia spostare il dibattito dal tema dei diritti civili per cui mi batto agli intonaci delle pareti. Non ho danneggiato nulla, anzi. Semmai ho sistemato il buco che era stato fatto per attaccare a tre metri di altezza il crocefisso. Il resto sono menzogne. È la macchina del fango che si è messa in moto. Ribadisco - aggiunge Coppoli - che rimuovendo il crocefisso dall’aula non violo nessuna norma né primaria né secondaria».



Coppoli ha più volte spiegato che il suo è un gesto che fa per rivendicare la laicità della scuola pubblica. Tanto che ultimamente, anche per evitare di aggravare la sua posizione in vista della sentenza prevista per i primi di aprile, copre il simbolo della cristianità con un piccolo quadro raffigurante la Costituzione italiana. Solidarietà a Coppoli ieri mattina è stata espressa dai Cobas, dall’associazione Uaar, da Civilatà Laica, dalla Rete Studenti Medi e dal movimento Realiano.
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Il Messaggero