Mascherine dalla Cina, la sorpresa arriva con una lettera a casa di una famiglia di Terni

Mascherine dalla Cina, la sorpresa arriva con una lettera a casa di una famiglia di Terni
Altro che dalla Cina con furore, dalla Cina con amore. Un gesto di solidarietà che ha lascito senza parole una famiglia ternana. Una lettera spedita dalla Cina con dentro...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Altro che dalla Cina con furore, dalla Cina con amore. Un gesto di solidarietà che ha lascito senza parole una famiglia ternana. Una lettera spedita dalla Cina con dentro alcune mascherine. Eccola la gradita sorpresa che alcuni cinesi che vivevano a Terni hanno fatto questa mattina. Segno di un legame che va oltre i confini e i pregiudizi che hanno colpito la comunità cinese, purtroppo anche a Terni. La notizia la racconta il consigliere regionale del M5s, Thomas De Luca.


«Gli abitanti di un piccolo quartiere - racconta il consigliere regionale del M5s, De Luca -  si vedono recapitare a casa un pacchetto. All'esterno c’è una scritta di speranza:” Andrà tutto bene”. Lo aprono e con stupore trovano dentro delle mascherine. La busta è stata inviata da alcune persone della comunità cinese che operano in quella zona. Persone che vivono e lavorano in Italia da anni e che all’inizio dell’emergenza Coronavirus venivano trattate come gli untori, i “musi gialli” da cui stare alla larga mentre il contagio arrivava dalla Germania. Per qualcuno non dovevano mandare i propri figli a scuola senza uno straccio di motivazione medico-scientifica, per altri dovevano rimanere fuori dai ristoranti come recitato in alcuni cartelli che non si vedevano dai tempi delle leggi razziali. Altri li hanno spintonati e insultati mentre facevano la spesa nei supermercati. Oggi questo piccolo e grande gesto ci sta insegnando che la famiglia umana è legata da un destino comune e che la fratellanza, l’umanesimo e la solidarietà non hanno nulla a che vedere con l'oscurantismo e l'ignoranza che pervade alcune parti della nostra società. Sono sicuro anch’io che andrà tutto bene sperando che il mondo di domani dopo questa crisi riscopra il significato della parola compassione ovvero la capacità di immedesimarsi nelle sofferenze degli altri e agire di conseguenza». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero