Terni, Confindustria ritrova l'orgoglio: «Riaffermare il ruolo centrale dell'impresa»

Un momento del convegno di Confindustria
Terni Riaffermare il ruolo centrale dell'industria, trasformando...

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Terni Riaffermare il ruolo centrale dell'industria, trasformando Terni «da città di stabilimenti a città di società industriali», attraverso idee e metodi nuovi: è il punto focale del programma delle azioni 2014-2015 della sezione ternana di Confindustria, illustrato stamani dal presidente, Stefano Neri. All'iniziativa sono intervenuti anche il presidente di Confindustria Umbria, Ernesto Cesaretti, l'amministratore delegato di Ast, Marco Pucci, e quello della Tarkett, Giuseppe Cioffi. «L'industria di Terni ovunque» è lo slogan scelto per sintetizzare gli obiettivi del prossimo biennio dai vertici dell'associazione degli industriali, secondo i quali è essenziale che il marchio Terni sia dia oggi una dimensione diversa, più internazionale. Per farlo, a detta di Neri, occorre quindi sviluppare una cultura d'impresa, creando le condizioni per diffondere «una nuova modalità di organizzare le azioni imprenditoriali e implementarle con successo, o sotto forma di creazione di nuove iniziative o sotto forma di generazione di nuovi business all'interno di imprese esistenti». «Non possiamo rimanere una città operaia - ha aggiunto Neri - sono importanti le maestranze ma anche le idee imprenditoriali che nascono». Oltre che la formazione, per Neri è quindi fondamentale creare a Terni «un centro di affari e commercio aperto anche agli scenari globali che fornisca servizi avanzati per la commercializzazione e l'esportazione di prodotti e servizi», ma anche puntare sulla finanza, attraverso una società di gestione di risparmio, su strart up e verticalizzazione. «Finora si sono fatte cose che non hanno avuto logica, si sta sbagliando» ha aggiunto Neri. Nel biennio 2014-2015 secondo Confindustria sono comunque previsti investimenti nel territorio ternano rispettivamente di 350 e 200 milioni di euro tra nuovi impianti e produzioni. «Una mole di investimenti che conferma le potenzialità attrattive del territorio» ha concluso Neri, spiegando anche che Confindustria intende contribuire alla risoluzione della crisi dell'Isrim, promuovendo un cluster di imprese che ne eviti la messa in liquidazione. L'analisi tracciata da Confindustria si è basata anche su un sondaggio commissionato recentemente all'istituto Ispo Ricerche, in base al quale per la maggior parte dei cittadini di Terni è ancora la città delle acciaierie, anche se un 25 per cento non ne riconosce alcun tratto distintivo, delineando una sorta di scoraggiamento per le sorti del territorio, considerato in declino. Per il 62 per cento degli intervistati è quindi più auspicabile che Terni si rilanci grazie al naturale sviluppo delle proprie attività industriali piuttosto che (32 per cento) attraverso il riconoscimento del territorio come area di crisi. Al termine dei lavori è stato presentato il progetto Interamna del polo d'innovazione Pumas e di startup tecnologiche locali.
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Il Messaggero