Terni. Cominciata la stagione del tartufo In provincia circa 2.000 cavatori Amici: «I cingliali distruggono le tartufaie»

Terni. Cominciata la stagione del tartufo In provincia circa 2.000 cavatori Amici: «I cingliali distruggono le tartufaie»
«La notevole presenza dei cinghiali ha ridotto di molto la...

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«La notevole presenza dei cinghiali ha ridotto di molto la produzione naturale. Gli ungulati si sono moltiplicati a dismisura, assaltano e distruggono le tartufaie facendo danni irreparabili che si protraggono nel tempo». A sostenerlo il presidente dell’associazione tartufai ternani  Giampiero Amici. Comunque dall'ultima domenica di maggio  e per tutto  mese di  agosto è “caccia” al ricercato fungo in tutte le zone “segrete” che i cavatori conoscono ed anche i loro cani addestrati. In Umbria sono circa 5.600 coloro che vanno a tartufi, in provincia di Terni circa  2.000. Quindi parte la stagione del tartufo estivo? «Proprio così- afferma Amici- viene chiamato “scorzone” non è certo da buttare via essendo un  prodotto che, in determinate condizioni atmosferiche, può essere un prodotto eccellente dal costo che può sfiorare anche le venti euro al chilo. Certo niente a che vedere con il tartufo bianco che si trova anche da noi sebbene in pochissime zone. Tutto sommato, però, il tubero di stagione è ottimo». Il cane è l’attore principale di questa attività, in perfetta simbiosi con l’uomo. Fiuta, scava e riporta al padrone per una carezza o un biscottino come ricompensa. Loro, i cani, sono anche molto preziosi «un quattro zampe- riprende Amici- ben addestrato e di razza può valere circa 3.00 euro. Ecco perché questi animali vengono rubati e rivenduti fuori regione e le denunce molto spesso non portano a nulla di fatto.  Allora tutto bene per i cavatori di tartufi? Niente affatto. «I tartufai rischiano sanzioni anche piuttosto pesanti- riprende il presidente- infatti ci sono aree di proprietà del Dominio collettivo non tabellate dove possono andarci soltanto i residenti, una persona che non è del posto come fa a saperlo? Proprio per questo motivo abbiamo avanzato alla Regione delle proposte per migliorare la legge». Un altro dei nodi dei tartufai è legato  ai risarcimenti: «I cinghiali fanno danni irreparabili e duraturi nel tempo- riprende Amici- anche nelle aree recintate dove crescono le piantagioni del prezioso tubero».  Per poter cavare tartufi bisogna essere in possesso di un tesserino ed in regola con la tassa regionale, altrimenti si rischiano anche denunce penali. «Come associazione-conclude il presidente - facciamo formazione,  abilitazione  e vigilanza. Importante far conoscere ai tartufai le leggi e i regolamenti regionali.

 

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Il Messaggero