Terni. Cinghiali sempre più pericolosi allarme per la pesta suina

Terni. Cinghiali sempre più pericolosi allarme per la pesta suina
Carcasse di cinghiali abbandonate e maleodoranti che ammorbano...

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Carcasse di cinghiali abbandonate e maleodoranti che ammorbano l'aria ed anche il pericolo della pesta suina. In attesa dell’apertura della caccia degli ungulati (il 14 di ottobre) sono sempre più numerosi, audacie e pericolosi. In montagna sono braccati dai lupi e spinti dalla fame arrivano a ridosso della città fino alla porta delle abitazioni, dove spesso viene dato loro del cibo e dove ritornano puntualmente il giorno dopo. Così sono diventati un pericolo per gli automobilisti sbucando all’improvviso con la prole causando gravi incidenti stradali. Il più delle volte gli stessi ungulati rimangono sull’asfalto senza vita oppure feriti vanno a morire lontano dove rimangono per giorni in stato di putrefazione ammorbando l’aria e causando problemi dal punto di vista sanitario. Poi arriva la segnalazione di chi si imbatte della carcassa putrefatta ed arriva l’intervento dei veterinari dell’Usl 2 che circoscrivono l’area avvertendo “di non rimuovere la carcassa essendo rifiuto speciale oggetto di campionamento per verificare l’eventuale virus della peste suina”. Di carcasse abbandonate in giro ce ne sono e non tutte sono raggiungibili dalle squadre di recupero. Non possono farlo i veterinari dell’Usl che di solito si mobilitano su indicazione di qualcuno del posto o dei cacciatori che per caso si trovano a passare da quelle parti. Impossibile anche una stima di quanti ungulati vanno a morire in luoghi inaccessibili. Sabato scorso all’uscita della galleria della superstrada Terni- Perugia in direzione San Gemini l’ennesimo incidente stradale causato dall’attraversamento dei cinghiali che hanno messo fuori uso quattro automobili. Un impatto forte con le auto distrutte  e 4 ungulati morti nell'impatto, come anche accaduto qualche tempo fa sulla superstrada Terni- Rieti dove due cinghiali sullo svincolo di Piediluco sono rimasti uccisi e per giorni lasciati sotto il sole in stato di putrefazione. Roberto Giannelli è il responsabile della sanità animale dell’Usl 2 ed è perfettamente a conoscenza della situazione che si verifica sulla strade per la massiccia presenza degli ungulati. «Ci attiviamo con tempestività- spiega- non appena abbiamo la segnalazione della carcassa dell’animale. Importate è la collaborazione e la segnalazione delle persone così da effettuare il recupero e cominciare il prelievo di diversi organi da inviare all’Istituto Zooprofilattico di Umbria- Marche così da sottoporli ad attente e mirate analisi per rilevare l’eventuale presenza del virus della peste suina che negli allevamenti intensivi del Nord Italia è già presente». «Da noi- continua- almeno per ora, non abbiamo rilevato nulla di simile ma postiamo la massima attenzione nei controlli degli allevamenti privati ed in generale sugli animali selvatici morti». Il servizio veterinario dell’Usl si interessa anche della sorveglianza e profilassi delle malattie infettive a maggiore rilevanza sanitaria per gli animali e per l'uomo.
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Il Messaggero