Terni, calano gli ordinativi e si allunga la fermata all'acciaieria: lunedì sindacati e rsu incontrano l'azienda

Terni, calano gli ordinativi e si allunga la fermata all'acciaieria: lunedì sindacati e rsu incontrano l'azienda
TERNI - L’incontro decisivo ci sarà lunedì mattina ma la comunicazione che l’azienda di viale Brin ha inviato alle rsu nella tarda serata di...

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TERNI - L’incontro decisivo ci sarà lunedì mattina ma la comunicazione che l’azienda di viale Brin ha inviato alle rsu nella tarda serata di giovedì desta qualche preoccupazione. A causa del calo degli ordinativi l’azienda ipotizza di prolungare la fermata degli impianti, ad oggi programma fino al 10 maggio. E comunica che Acc si fermerà di nuovo dal 25 al 31 maggio, Lac dal 27 al 31 maggio, Pix1 e Pix2 e centro di finitura dal 28 al 31 maggio. La fermata anche questa volta non coinvolge il Tubificio e la società delle fucine, che lavoreranno tutto il mese.

«La rsu, su nostra richiesta, si è incontrata con la direzione aziendale per verificare i volumi produttivi di maggio - si legge nella nota dei sindacati - e l’azienda ci ha comunicato un ulteriore scarico produttivo, con la conseguente proroga della cassa che in un primo momento era prevista fino al 10 maggio».

Le rsu di viale Brin hanno espresso «preoccupazione per l’incertezza del mercato e della conseguente ripresa produttiva che sta generando scarichi di lavoro e un massiccio ricorso alla cassa integrazione, che crea disagi ai lavoratori diretti e dell’indotto». I sindacati hanno chiesto una comunicazione più tempestiva, che rispetti la normativa vigente. Dopo la nota dell’azienda di viale Brin sindacati e rsu hanno chiesto di approfondire la questione in sede di esame congiunto.

L’appuntamento è fissato per lunedì mattina alle 9 e fino a quella data nessuno si sbilancia.

«Prima di fasciarci la testa vogliamo capire. Intanto vediamo se le nuove fermate verranno confermate - dice Alessandro Rampiconi, segretario generale della Fiom cgil di Terni. Lunedì dovranno essere analizzati i volumi produttivi, i piani delle fermate ed eventualmente le nostre richieste di tutela salariale e occupazionale - aggiunge Rampiconi - che riguardano sia i dipendenti diretti che l’indotto».

Quando a fine aprile l’azienda comunicò il ritorno della cassa integrazione a causa del calo degli ordinativi i delegati della Fiom dell’acciaieria avevano sottolineato il «perdurare dello stato di incertezza per l’assenza di un accordo di programma che possa aprire la discussione sul piano industriale».

Ora l’ipotesi che la cassa possa essere prorogata a causa di nuove fermate, con inevitabili ripercussioni su dipendenti e indotto. Lunedì, all’esito dell’esame congiunto, il quadro sarà più chiaro.

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Il Messaggero