Covid, avvocati positivi e tribunale chiuso Il presidente del palazzo di giustizia attacca: «Dovete fare tutti i tamponi»

Covid, avvocati positivi e tribunale chiuso Il presidente del palazzo di giustizia attacca: «Dovete fare tutti i tamponi»
TERNI «Se gli avvocati si organizzano e si fanno il tampone preventivo sarebbe una garanzia per tutti. In tribunale due mesi fa abbiamo disposto un sierologico di massa con...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TERNI «Se gli avvocati si organizzano e si fanno il tampone preventivo sarebbe una garanzia per tutti. In tribunale due mesi fa abbiamo disposto un sierologico di massa con 108 test eseguiti tra noi magistrati e il personale amministrativo e per fortuna era tutto a posto. Controllare la categoria sarebbe una garanzia anche per noi». La presidente del tribunale, Rosanna Ianniello, è reduce dalla quarta sanificazione del palazzo di giustizia. Anche ieri è stata costretta a chiudere lo stabile di Corso del Popolo per consentire ai vigili del fuoco di sanificare gli ambienti dopo la notizia di nuove positività al covid di alcuni avvocati: «Sono stata avvisata domenica sera alle nove e mezza dal presidente dell’ordine, Standoli, che mi ha parlato di due casi sicuri e uno in corso di accertamento e come le altre volte è scattata la procedura prevista, che riduce al minimo i disagi all’utenza» dice Rosanna Ianniello. La certezza è che la pandemia, che non risparmia alcuna categoria, sta creando inevitabili tensioni. 


In una lunga lettera inviata alla presidente, Ianniello e alla presidente della sezione civile, Monica Velletti, le proposte del consiglio dell’ordine degli avvocati. Che chiede di limitare numericamente le cause e scaglionare la trattazione dei processi a orari predefiniti e distanziati. «La maggiore criticità - si legge - è il mancato rispetto da parte degli uffici degli orari di celebrazione dei processi, con eccessivi ritardi nell’espletamento degli stessi ed inevitabile assembramento di più persone, avvocati, assistiti, testimoni e ctu, nei pressi delle aule d’udienza. L’unica soluzione è rivedere tutti i ruoli, civili e penali, almeno fino al 31 marzo, per scongiurare il sovraffollamento, che è la prima causa del contagio. Siamo consapevoli che ciò comporterebbe un allungamento dei tempi di definizione dei processi ma la salute di tutti deve prevalere sul buon funzionamento della giustizia». Per il presidente della camera penale, Manlio Morcella «è necessario intervenire sulla struttura dei ruoli di udienza per renderli più leggeri, con inserimento di un numero di processi limitato che indicativamente non può andare oltre i dieci per i giudici di pace, oltre i sei per il penale monocratico e oltre i quattro per il penale collegiale. Le singole cause fissate per la stessa giornata siano trattate a distanza oraria adeguata, per evitare loro sovrapposizioni che importerebbero assembramenti». «Se non c’è un decreto del ministro non posso chiudere il tribunale e anche per ridurre le udienze serve un provvedimento del ministero o del csm - dice la presidente, Ianniello. Sono disponibile a trovare soluzioni, nei limiti dei poteri che mi vengono conferiti, ma non è facile. Le udienze “cariche” sono i processi del periodo del lockdown rinviati all’autunno sperando che la pandemia sarebbe rientrata. Per non mandare a rotoli la giustizia ne abbiamo messi 15 al giorno. Ci troviamo spiazzati anche noi. La speranza è che intervenga un decreto».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero