Terni, atti vandalici alla scuola Manassei e falò accesi sul prato: al lavoro gli investigatori dell'arma

Terni, atti vandalici alla scuola Manassei e falò accesi sul prato: al lavoro gli investigatori dell'arma
TERNI - Le foto scattate giovedì sera alle dieci sono eloquenti. All’opera cinque o sei ragazzi con felpe e...

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TERNI - Le foto scattate giovedì sera alle dieci sono eloquenti.

All’opera cinque o sei ragazzi con felpe e cappucci che si divertono a dar fuoco a materiale di plastica sull’aiuola che sta lungo via Tre Venezie, a Borgo Bovio.

Vicino ci sono le scuole, a poca distanza diverse autovetture in sosta. Qualcuno immortala la scena dalla finestra di casa e poi la fa girare sui social.

Ma le gesta di quel gruppetto non sarebbero finite lì, accanto a quei falò accesi forse per sfidare la noia.

Ieri mattina il personale della scuola media Manassei si è trovato di fronte a un atto vandalico che è stato compiuto nelle stesse ore, che è finito all’attenzione degli investigatori dell’arma.

Ad essere preso di mira il plesso di palazzo Fratini, dove i vandali si sono divertiti a spargere ovunque il gel disinfettante e, in un’aula, a mettere tutti i banchi uno sopra all’altro.

Ad accorgersi di quello che era successo ieri mattina è stata la collaboratrice scolastica, arrivata alle 7 e 40. Nessun segno evidente di effrazione perché chi si è introdotto nella scuola ha utilizzato una piccola finestra del bagno ed è riuscito ad aprirla.

All’interno, dopo aver aperto l’armadietto, il gel disinfettante è stato sparso in tutti i locali, sia sul pavimento che sui banchi. In una delle aule i banchi erano stati impilati.

«Non è stato portato via nulla ma con questo gesto che sa di dispetto hanno creato grande disagio alle attività scolastiche ieri mattina» dice Samanta Retini, vicaria della dirigente scolastica della scuola secondaria di primo grado Manassei, che è appena uscita dalla caserma dei carabinieri di Terni dove ha formalizzato la denuncia contro ignoti.

Samanta Retini è dispiaciuta per non essere stata avvisata nelle ore in cui qualcuno, a poca distanza, stava dando fuoco alla plastica. «La scuola in questo quartiere fa tanto - dice - se qualcuno, oltre a far girare le foto sui social o suoi gruppi whatsapp, ci avesse avvisato di quello che stava accadendo ci avrebbe fatto piacere, magari ieri mattina saremmo arrivati preparati. Siamo una comunità educante e avremmo gradito essere informati».

Sull’episodio indagano i carabinieri, che ieri hanno svolto un sopralluogo a caccia di elementi che possano aiutare a inchiodare gli autori del gesto. C’è il forte sospetto che i due episodi siano collegati e per questo gli investigatori hanno acquisito e visionato anche le immagini di chi ha dato fuoco alla plastica poco lontano dalla scuola.

«Auspichiamo che il Comune installi un sistema di videosorveglianza anche perché la scuola ha strumenti multimediali di valore da tutelare» dice Samanta Retini.

 

 

 

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Il Messaggero