Ast, società controllate sempre più a rischio nuova mobilitazione: altre tre ore di sciopero

Ast, società controllate sempre più a rischio nuova mobilitazione: altre tre ore di sciopero
TERNI - Le segreterie provinciali dei metalmeccanici di Terni hanno indetto un nuovo sciopero per domani mattina contro il piano finanziario presentato da ThyssenKrupp per Ast. La...

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TERNI - Le segreterie provinciali dei metalmeccanici di Terni hanno indetto un nuovo sciopero per domani mattina contro il piano finanziario presentato da ThyssenKrupp per Ast. La mobilitazione è prevista dalle 10 alle 13 con una manifestazione che, secondo Fiom, Fim, Uilm, Fismic e Ugl, «darà visibilità alla vertenza». Alle 10,30, al casello di Orte sulla A1 i lavoratori effettueranno un volantinaggio. I sindacati definiscono «inaccettabili gli atteggiamenti aziendali» e in particolare denunciano «gli annunci di scioglimento dei consigli di amministrazione delle società controllate», il «mancato rinnovo dei contratti interinali» e «uno stop impiantistico, incomprensibile, che rischia di far perdere a Terni clienti e commesse».




Renzi blocchi il piano industriale

Un'iniziativa immediata che «blocchi la concretizzazione del piano industriale dell'azienda» e riapra «un confronto in grado di salvaguardare la strategicita del sito siderurgico ternano»: è quanto chiedono i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria in una lettera inviata al presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Ribadendo che il piano della ThyssenKrupp presentato dall'ad Lucia Morselli il 17 luglio scorso al Mise è «irricevibile e inaccettabile», Mario Bravi, Ulderico Sbarra e Claudio Bendini spiegano che la dirigente «sta andando avanti a tappe forzate per imporre un business plan che comporta in maniera inaccettabile il dimezzamento dell'attivita produttiva con un taglio d almeno 1.000 unita». «Questa impostazione - continuano i tre segretari - sancirebbe la definitiva deindustrializzazione di Terni e dell'Umbria: un fatto che non possiamo in alcun modo accettare».




Società delle fucine, Tubificio e Aspasiel in bilico

La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, il presidente della Provincia di Terni, Feliciano Polli, e il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, definiscono «gravi» le azioni che in questi giorni l'amministratore delegato di Ast, Lucia Morselli, sta mettendo in atto, volte allo scioglimento dei consigli di amministrazione di tutte le società del gruppo Ast. Per i vertici delle tre istituzioni umbre, le scelte dell'ad di Ast «rischiano di compromettere definitivamente le prospettive future e di mercato di alcune delle società». Lamentando il mancato confronto che pure era stato concordato in un incontro al ministero, Marini, Polli e Di Girolamo ribadiscono che per Società delle fucine, Tubificio e Aspasiel «sarebbe opportuno prima di procedere allo scioglimento dei rispettivi consigli di amministrazione e all'incorporazione, favorire un piano industriale che dia loro futuro occupazionale ed anche di mercato».



Incontro con il commissario Ue all'industria


Il commissario Ue all'Industria, Ferdinando Nelli Feroci, incontrerà sabato mattina, presso l'ufficio di rappresentanza del Parlamento europeo a Roma, una delegazione dei rappresentanti sindacali di categoria e confederali della Ast di Terni. L'incontro, organizzato dai vicepresidenti del Parlamento europeo David Sassoli (che lo ha reso noto con un comunicato) e Antonio Tajani, avrà per oggetto la vertenza apertasi dopo la presentazione del piano industriale di ThyssenKrupp per lo stabilimento Ast di Terni. Il piano è stato dichiarato irricevibile dalle parti sindacali e dal governo italiano perchè mira a un ridimensionamento produttivo e occupazionale del sito siderurgico
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Il Messaggero