Terni, operai della Società delle Fucine in ferie forzate, avvertiti poche ore prima. Sale la preoccupazione

Terni, operai della Società delle Fucine in ferie forzate, avvertiti poche ore prima. Sale la preoccupazione
TERNI Domenica scorsa erano stati richiamati tutti al lavoro per finire i tanti ordinativi rimasti in sospeso. Poi lunedì sera la doccia gelata: stop ai lavori da consegnare, di...

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TERNI Domenica scorsa erano stati richiamati tutti al lavoro per finire i tanti ordinativi rimasti in sospeso. Poi lunedì sera la doccia gelata: stop ai lavori da consegnare, di nuovo ferie forzate per tutti. Così gli operai della società delle Fucine, una collegata di Ast, in maniera spontanea sono andati a manifestare sotto palazzo Spada, chiedendo un incontro al sindaco Leopoldo Di Girolamo. Una giornata di tensione, durante la quale si era anche sparsa la voce, avvalorata da un comunicato del consigliere comunale del centrodestra Paolo Crescimbeni, che gli operai fossero pronti anche a mettere in atto un gesto estremo.


Niente di tutto questo, anche se la preoccupazione sale alle stelle, perchè lo stop ai lavori significa perdere ordini e subire penalità. "Ci sono clienti che aspettano i nostri prodotti, navi a Civitavecchia pronte per imbarcarli. L'atteggiamento dell'azienda non è comprensibile: così l'Ast si distrugge".

Volantinaggi. Intanto oggi sono cominciate le iniziative di volantinaggio organizzate da rsu e segreterie dei metalmeccanici davanti ai centri commerciali per sensibilizzare i cittadini sulla vertenza. La mobilitazione continuerà nei prossimi giorni ed è prevista anche, sabato e domenica, alla cascata delle Marmore e a Carsulae. Per l'occasione, anche i lavoratori delle cooperative sociali Actl, Alis e delle altre consociate hanno assicurato il loro appoggio. Infine le rsu di tutto il gruppo Ast esprimono solidarietà e vicinanza ad Andrea Maurelli, il dipendente dell'acciaieria che da 12 giorni è in sciopero della fame, invitandolo «a sospendere la protesta quanto prima». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero