Terni, Alessio Rossi a 17 anni campione di pattinaggio: “Sogno le medaglie ma non trascuro la scuola”

Alessio Rossi, campione di pattinaggio
TERNI Un ragazzo giovane, ma già con la testa sulle spalle. Studente modello. concilia bene lo studio con lo sport che pratica e nel quale sta imponendosi a grandi livelli,...

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TERNI Un ragazzo giovane, ma già con la testa sulle spalle. Studente modello. concilia bene lo studio con lo sport che pratica e nel quale sta imponendosi a grandi livelli, fino al sacrificio di studiare in auto durante gli spostamenti per andarsi ad allenare. 

Alessio Rossi, a 17 anni, può essere già un esempio per tanti suoi coetanei e non solo nel pattinaggio a rotelle dove lo è già. La storia e il film di un giovane campione. Una pellicola cominciata da poco con un bambino che si infila i pattini per imitare il fratello più grande e arrivata già alle medaglie tricolori e internazionali. Un altro ternano vincente ad alti livelli. Quest’anno, tre titoli italiani, due medaglie al suo primo Europeo Juniores con la nazionale azzurra, fino ad un futuro che oggi lui sogna da laureato in scienze motorie e da manager di una squadra di pattinaggio tutta sua. E’ già qualche anno che questo atleta, della Euro sport club Terni, vince tanto. Dopo i titoli e le medaglie nella categoria ragazzi, ora vince anche negli juniores. Agli Europei portoghesi di Lagos ha colto il bronzo nei 15 mila metri a eliminazione e l’argento con la squadra azzurra nella staffetta all’americana. Con una certezza: la capacità di essere competitivo anche una volta salito di livello, con avversari più grandi. Due podi, all’Europeo, arrivati dopo un quarto posto ai 10.000 metri. «Come inizio, non era stato il massimo – ammette – ma era anche la prima gara del primo Europeo. Poi, una volta trovato il giusto feeling con i compagni, sono arrivate le medaglie». Dietro a gioie e medaglie, c’è il lavoro tosto di un ragazzo con le idee già chiare. Si allena tre volte a settimana a Roma. Quindi, deve spostarsi. Anche perché lui, la mattina, va a scuola, all’istituto tecnico commerciale. Quando va ad allenarsi a Roma, di pomeriggio, si porta dietro i libri di ragioneria. «Nel tragitto in macchina – racconta – intanto studio. Il sabato e la domenica, se non ci sono gare, mi avvantaggio di qualcosa». Oltre al pattinaggio, ama il calcio e tifa Ternana. «Ho fiducia nella nuova società», dice. Quella Unicusano che investe in tanti sport. E che potrebbe (chissà) trovare anche nel pattinaggio un canale. Poi la play station con gli amici, il ciclismo per il quale va pazzo e la vita di ogni ragazzo di 17 anni. «Se sto ottenendo soddisfazioni, lo devo a tanti. Alla Euro sport club, al presidente Carlo Danieli e al maestro Paolo Maggi. Ai miei allenatori Maurizio Lollobrigida e Alfonso Zenga, al mio preparatore atletico Giuliano Trastulli, al nutrizionista Luca Schinoppi e al mental coach Sabino Tupputi». E anche alla famiglia. Papà Marco e Mamma Carla sono i suoi primi tifosi. Come il fratello più grande, Mattia. E pure un cugino, Alessandro Rinaldi, pratica la stessa disciplina. «Da piccolo – racconta – volevo giocare al calcio. Ma poi, vedendo mio fratello che pattinava, provai anch’io». Andò bene. Sui pattini, sta bruciando le tappe. Tra qualche giorno, darà l’assalto al titolo italiano su pista, in Veneto. Poi, il sogno della categoria seniores. Prima, però, le olimpiadi giovanili alle quali vorrebbe partecipare. «Ma sarà difficilissimo – racconta – perché ci andranno solo dodici pattinatori in tutto il mondo». Accanto alla carriera di pattinatore, pensa allo studio e al diploma da ragioniere. «Vorrei poi – aggiunge - laurearmi in scienze motorie. Una volta che mi sarò ritirato dal pattinaggio, vorrei fondare una squadra tutta mia, per dare a tanti bambini e ragazzi l’opportunità di praticare questo sport. Come l’ho avuta io». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero