Terni, Alberto Liguori in corsa per guidare la procura di Civitavecchia

Terni, Alberto Liguori in corsa per guidare la procura di Civitavecchia
TERNI - Il procuratore, Alberto Liguori, in corsa per la guida della procura di Civitavecchia. La quinta commissione del Csm ha...

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TERNI - Il procuratore, Alberto Liguori, in corsa per la guida della procura di Civitavecchia.

La quinta commissione del Csm ha proposto il magistrato cosentino, dal 2016 a capo degli uffici di palazzo Gazzoli, come nuovo procuratore capo di Civitavecchia.

Per Liguori quattro voti a favore e una sola astensione.

La sua candidatura arriva dopo la sentenza di merito del consiglio di Stato, che ha accolto il suo ricorso annullando  definitivamente la delibera di non conferma nelle funzioni di capo degli uffici di palazzo Gazzoli.

Una sentenza che ha chiuso tredici mesi sull’altalena, con Liguori rimosso e reimmesso nelle sue funzioni per diverse volte. E che ha messo la parola fine alla vicenda iniziata a gennaio 2023, quando il plenum decise di non confermare Liguori alla guida della procura ternana per l’incompatibilità legata alle chat intercorse tra lui e l’ex magistrato, Luca Palamara.

Una vicenda andata avanti a suon di ricorsi chiusa con la sentenza del 20 febbraio: «Dall’esame delle conversazioni - si legge - si evince che si tratta di elementi tutt’altro che univoci e decisivi nel far ritenere compromessa l’imparzialità nell’esercizio delle proprie funzioni da parte di Liguori».

Ora Alberto Liguori, tra i candidati per la guida delle procure di Cosenza e Catanzaro, è a un passo per diventare il capo di una delle procure più importanti del Lazio.

E’ atteso a breve il voto del plenum per la nomina del nuovo presidente del tribunale di Terni, da un anno guidato da Monica Velletti come facente funzioni.

La corsa è a due: Emilia Fargnoli, presidente di sezione al tribunale civile di Roma, che ha ottenuto tre voti dalla quinta commissione del Csm, e Alessandro Pepe, sostituto procuratore generale presso la corte di cassazione, con due voti.

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Il Messaggero