Terni, verso il bando per l'Aidas Il gruppo Kos: «Noi ci siamo»

Terni, verso il bando per l'Aidas Il gruppo Kos: «Noi ci siamo»
TERNI - Vicenda Aidas al traguardo. Dopo la vertenza che ha portato anche ad un lungo sciopero della fame alcune dipendenti, le carte sonotutte sul tavolo. Il commissario...

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TERNI - Vicenda Aidas al traguardo. Dopo la vertenza che ha portato anche ad un lungo sciopero della fame alcune dipendenti, le carte sonotutte sul tavolo. Il commissario liquidatore Marcella Galvani sta per varare il bando di gara per consegnare il futuro di una realtà aziendale di grande rilievo con un potenziale notevole anche dal punto di vista professionale, che vede impegnati circaun centinaio di dipendenti.




Nella corsa ci sono sette società. Da Villa Canali, coop riconducibile all’Actl così come Esperia 2 e la stessa “casa madre”, alla toscana Ar.Si.Coop, alla coop Elleuno di Casale Monferrato, fino alla Fenice per finire alla Santo Stefano (gruppo Kos della galassia di CarloDe Benedetti). Una società, quest’ultima, chiamata spesso in campo durante la vertenza come uno degli acquirenti più solidi e capace di cambiare gli equilibri del welfare locale. Chiamata in campo a volte strumentale, come spauracchio. Fino ad ipotizzare gemellaggi e poi clamorosi ripensamenti. Antonio Aprile, responsabile del Progetto Umbria della Santo Stefano, società presente nelle Marche (il cuore dell’azienda), Emilia, Trentino e Foligno nei settori della riabilitazione, del residenziale e dell’ambulatoriale, esce allo scoperto e dopo tante parole piazza i primi paletti e chiarisce le strategie dell’azienda nel ternano.



«Siamo stati chiamati in campo mille volte, anche a sproposito. Non abbiamo mai parlato perché non volevamo e non vogliamo entrare nelle beghe politiche, sindacali e di altro genere che si sono evidenziate nella vicenda Aidas, mai però abbiamo pensato ad un nostro disimpegno - puntualizza - anzi confermiamo l’interesse che, d’altronde, abbiamo già formalizzato all’ex commissario Volpini ed all’attuale Galvani. Un interesse che c’è stato da sempre e che continua ad esserci». «Aidas è anche un patrimonio di buone professionalità - continua Aprile - che non deve andare disperso e nelle nostre intenzioni c’è anche quella di valorizzare, dando continuità, la forza lavoro espressa dalla cooperativa, per questo confermiamo il nostro interesse ed attendiamo il bando per misurarci con le altre proposte in campo». Aprile annuncia le future mosse: «Il nostro è un percorso che crediamo sia possibile anche con alleanze intelligenti. Non escludo che nei prossimi giorni apriremo un tavolo dove presenteremo il nostro progetto e banalizzando dico “chi ci sta ci sta”, oppure sceglierà di non essere della partita. A questo tavolo riteniamo di dover chiamare prima di tutto le coop neocostituite dei dipendenti (Ndr Fenice ed Esperia). Questo anche per rispettare la normativa che laddove esistano situazioni di coop costituite di soci dipendenti prevede per questi ultimi un diritto di prelazione nel rilevamento delle attività preesistenti».
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Il Messaggero