Terni, aggressioni e spaccio nel locale frequentato da pregiudicati: il questore chiude il bar di viale dello Stadio

Terni, aggressioni e spaccio nel locale frequentato da pregiudicati: il questore chiude il bar di viale dello Stadio
TERNI - Coltellate, aggressioni, spaccio di droga e liti tra gente ubriaca o sotto l’effetto di stupefacenti. Episodi...

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TERNI - Coltellate, aggressioni, spaccio di droga e liti tra gente ubriaca o sotto l’effetto di stupefacenti.

Episodi ripetuti nel tempo all’interno del bar poco lontano dallo stadio Liberati che, per gli investigatori della questura, è un attrattore negativo.

Il locale viene chiuso dal questore, Bruno Failla, per la terza volta nel giro di tre anni.

Sigilli per quindici giorni che stavolta sono scattati dopo la segnalazione dei carabinieri della compagnia di Terni. I militari hanno messo in evidenza come il bar sia ritrovo abituale di persone pluri-pregiudicate e oggetto, anche negli ultimi mesi, di episodi violenti che creano allarme sociale.

I carabinieri in pochi mesi sono intervenuti per tre volte, sempre nel cuore della notte e sempre a causa di persone che avevano abusato di alcol o droga. Nel mese di giugno un cliente ha aggredito un altro frequentatore del locale.

Ad agosto l’arrivo dei carabinieri era servito per placare le gesta di un uomo che, in stato di alterazione psicofisica, aveva dato di matto. L’episodio più violento risale a un mese fa. Nel bar c’era una festa di compleanno che ha rischiato di finire nel sangue. Durante una lite esplosa durante la festa un albanese aveva accoltellato un altro straniero e poi era sparito nel nulla.

Nel locale poi si sono contati negli anni diversi interventi delle forze di polizia, chiamate da residenti e passanti allarmati per la presenza di personaggi che li inducevano a temere per loro incolumità.

Il questore aveva risposto col pugno di ferro. Disponendo due chiusure del bar per un mese per motivi di ordine pubblico. Una risale a maggio 2020, l’altra a marzo 2021. Uno dei provvedimenti scattò dopo il recupero, in un borsone nascosto sotto il bancone del bar, di diciotto involucri di cocaina.

Ad agosto di due anni fa la chiusura del locale era stata disposta dalla prefettura.

Provvedimenti che però non sono serviti a fermare la violenza di chi frequenta il bar a pochi passi dallo stadio Liberati. Al punto che in cinque mesi si sono contati accoltellamenti e aggressioni ad opera di clienti con una sfilza di precedenti penali.

«I recenti episodi - spiegano dalla questura - hanno confermato l’impossibilità del titolare di effettuare un’efficace attività di controllo e di vigilanza per porre un freno ai comportamenti indecorosi e pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica da parte della propria clientela».

La misura è stata notificata ieri mattina dal personale della divisione amministrativa e sociale della polizia. I sigilli al bar hanno effetto immediato e puntano a «produrre un effetto dissuasivo su soggetti pericolosi, privati in questo modo di un luogo abituale di aggregazione e allo stesso tempo resi consapevoli che la loro presenza in quel luogo è oggetto di attenzione da parte delle autorità».

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Il Messaggero