Terni, addio a Leonardo Ferrante, investigatore di razza che ha vissuto per la giustizia

Terni, addio a Leonardo Ferrante, investigatore di razza che ha vissuto per la giustizia
TERNI - Leonardo ha lottato con tutte le sue forze contro la malattia. Se n'è andato, ironia della sorte, nelle ore in cui si celebra la festa del lavoro, quel lavoro...

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TERNI - Leonardo ha lottato con tutte le sue forze contro la malattia. Se n'è andato, ironia della sorte, nelle ore in cui si celebra la festa del lavoro, quel lavoro cui ha dedicato tutta la sua vita.

Leonardo Ferrante, 57 anni appena compiuti, originario di Avellino ma ternano d'adozione, carabiniere stimato che non ha mai amato i riflettori, investigatore di razza cresciuto negli uffici di polizia giudiziaria della procura ternana, lascia un grande vuoto. Lascia la sua amatissima famiglia, la moglie e due figli, e le tante persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e apprezzarlo. 

A piangerlo oggi è una ctittà intera. Dolore tra i colleghi dell'arma, che ricordano "un collega, fratello ed amico, che è stato un carabiniere, oltre che un uomo, esemplare per tutti".

Il comando ternano ricorda che "quasi tutta la sua carriera è trascorsa a Terni, dove è diventato punto di riferimento per molti guadagnandosi la stima dei colleghi, magistrati e professionisti che hanno avuto la fortuna di incontrarlo. Determinato, caparbio ed acuto investigatore, ha condotto numerose indagini che hanno consentito di “fare giustizia” nel senso più profondo del termine, perché al rispetto ed all’applicazione della legge Leonardo Ferrante ha sempre unito il rispetto per le persone ed in particolar modo per le vittime di reati. Oggi, dopo gli insegnamenti che ci ha lasciato, lavorando gomito a gomito con noi fino a qualche giorno fa, lo vogliamo ricordare con il sorriso che ha in questa foto, in una delle poche occasioni in cui ha indossato l’uniforme che, è il caso di dire, aveva cucito sulla sua pelle".

La sua ultima indagine Leonardo l'ha chiusa un mese fa, quando la malattia stava prendendo il sopravvento. E' quella che puntava a far luce sul destino di Barbara Corvi, la 35enne amerina sparita nel nulla il 27 ottobre 2009.

Su quel giallo ha lavorato per anni, l’ha fatto giorno e notte, senza arrendersi di fronte alle insidie di un’inchiesta nata in salita. Al caso della scomparsa di Barbara Leonardo iniziò a lavorare alla fine del 2009. Fu il pm, Raffaella Gammarota, a chiedere il suo contributo di investigatore puntiglioso e scrupoloso.

Ha passato anni a spulciare le carte, a fare sopralluoghi a caccia di indizi e prove, a rileggere ogni virgola delle intercettazioni messe insieme durante indagini che sembravano non trovare un verso.

“Un investigatore capace di condurre un lavoro di altissimo profilo, che su questo caso ha messo in campo tutte le energie. Un valido professionista, determinato ma garantista fino all’inverosimile” lo definirà il procuratore, Alberto Liguori, durante la conferenza stampa che annunciava l'arresto del marito di Barbara.

L'addio a Leonardo lunedì 3 maggio, alle 10, nella chiesa di San Pietro

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Il Messaggero