Terni, a 14 anni accoltella un 17enne per questioni di droga: La vittima era già stata aggredita

Sergio Cutrona, già presidente del tribunale dei minorenni: «Nel post covid i ragazzi sono molto aggressivi»

Terni, a 14 anni accoltella un 17enne per questioni di droga: La vittima era già stata aggredita
TERNI - Le indagini dei carabinieri si concentrano sull’aggressione andata in scena qualche mese fa. L’ipotesi degli investigatori è che anche quella volta la...

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TERNI - Le indagini dei carabinieri si concentrano sull’aggressione andata in scena qualche mese fa. L’ipotesi degli investigatori è che anche quella volta la vittima, 17 anni da compiere, potrebbe essere stata aggredita per questioni legate alla droga.

Il fascicolo finito sul tavolo del tribunale dei minorenni di Perugia racconta l’episodio di sangue e droga con protagonisti due ragazzini. L’aggressore, che a casa aveva droga e materiale per confezionarla, ha 14 anni. Per l’accusa non ha esitato a colpire con un coltello il 17enne, ferito a una spalla e al torace e finito in ospedale con una prognosi di venticinque giorni.

La guerra per la dose forse non saldata si è consumata a Borgo Bovio, quartiere dove lo spaccio è cosa quotidiana.

Apre uno spaccato fatto di ragazzini pronti a tutto, anche alla cruda violenza. Minori che, per assicurarsi la dose personale, iniziano a spacciare ai coetanei e se poi loro non hanno i soldi per pagarla può succedere di tutto.

Un quadro che il tribunale dei minorenni conosce alla perfezione.

«Dopo il covid i ragazzi stanno manifestando un’aggressività importante - conferma Sergio Cutrona, già presidente del tribunale dei minori. Quella condizione di isolamento, come ha nociuto a tanti adulti, ha creato forti disagi ai ragazzi, la cui vita di relazione è sempre più virtuale. Ormai intrattengono contatti con i coetanei spesso con le chat o la videocamera e questo rende la loro realtà meno reale di quello che è davvero. Si fa fatica a vedere l’altro essere umano come una persona, con la stessa capacita di soffrire e provare emozioni. Molti ragazzi, quelli che tendono a isolarsi, non hanno la percezione dei confini tra realtà reale e virtuale. Noi genitori, allontanati dai ragazzi perché impegnati nel lavoro e nell’autorealizzazione  - dice Sergio Cutrona - dobbiamo tornare a essere più vicini ai nostri ragazzi in modo reale. Quando mancano i contatti reali si arriva alla violenza che stupisce, perché a volte gli autori sono giovanissimi».

Sergio Cutrona, alla guida del tribunale dei minorenni fino a venti giorni fa, è convinto che in questo quadro, «se sopraggiunge uno stimolo particolare che potrebbe essere di vario genere, come il consumo di stupefacenti, l’aggressività esplode. Spesso i giovani pusher, che sono anche consumatori, danno la sostanza ad altri con la promessa di avere in breve il pagamento - aggiunge - e se questo non arriva diventano aggressivi, quasi a voler dare una lezione a chi non salda il conto. In questi casi la situazione può anche sfuggire di mano. Non si sa cosa può succedere quando un ragazzo si pone in modo aggressivo nei confronti di un altro».

 

 

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Il Messaggero