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Il raduno in estate per il ritiro è sempre routine. Stavolta, a Cascia, quello della Ternana era forse il più atteso degli ultimi anni. Perché segna la ripartenza della (quasi) normalità. La Ternana che sembrava arenata in un closing, in realtà è attiva. Un raduno particolare anche per l'assenza di volti ai quali si era abituati. Non c'è più Antonio Palumbo che ormai è un giocatore del Modena. Non c'è più Anthony Partipilo andato al Parma. E si fa sentire, per motivi diversi, la mancanza di Marino Defendi, il capitano, che dopo sette anni ha concluso l'avventura con le Fere. «Umanamente, dispiace. Marino è stato il mio capitano per questi anni. Ma anche Antonio e Anthony, come altri, con me hanno fatto i loro anni migliori. Ci siamo tolti insieme tante soddisfazioni». Chi parla, è uno che avrebbe dovuto non esserci più, stando a un mese fa. E invece, c'è ancora. Mister Cristiano Lucarelli. «Con il prossimo presidente Nicola Guida - racconta - quando mi ha chiamato, credevo di dovermi vedere per la risoluzione del contratto. Invece mi ha proposto di tornare. Ho trovato una persona serissima, di una classe che mi ha impressionato. Difficile trovarne, nel calcio di oggi. Non gli ho chiesto il 730, ma trovare una persona così educata, mi colpisce. Mi ha detto che, con me, vorrebbe ricostruire un nuovo ciclo». Si azzera, rispetto alla gestione Unicusano. E se il presidente Stefano Bandecchi gli chiedeva la serie A, il presidente Guida ha per ora altre mire: «Le aspettative sono di una salvezza il primo anno, per poi programmare qualcosa di più negli anni successivi. La proprietà vuole rendere la società economicamente sostenibile, riportando valori di gioventù e di entusiasmo e prendendo calciatori che vengono non per soldi ma perché credono nel progetto». Lui ha di nuovo scelto la Ternana. E pensare, che aveva avuto anche altre proposte, persino dal Lecce: «Pensavo di stare fermo fino a ottobre. Avrei accettato una sola chiamata, se fosse arrivata. Perché era dalla massima serie. Poi, ho deciso di accettare Terni di nuovo. Non so se sarà stato un errore, ma spesso ho fatto scelte dettate da valori e sentimenti». Parla subito di tattica, Lucarelli, mentre si lavora già sul mercato al ritorno di Valerio Mantovani e di Andrea Favilli. Certo, altri, potrebbero ancora andare via. «Dovremmo giocare con i tre dietro - dice - poi secondo il mercato vederemo se a 5 in mezzo, se a 4, o con 2 attaccanti, o con un trequartista. Dipende anche dalla presenza o meno di Cesar Falletti. Quest'anno dovremo essere più concreti, con meno tiki-taka».
Il Messaggero