Ternana tra nervi e punti che non arrivano e Lucarelli pensa pure al malocchio

Il tecnico dopo l'Ascoli: "Ho appuntamento in piazza Tacito e me lo faccio togliere", Dionisi si strappa la maglia ma a fine gara dice: "Anche colpa dei mei errori, ma ci metto la faccia".

«Salviamo la prestazione e ripartiamo da quella per fare punti...

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«Salviamo la prestazione e ripartiamo da quella per fare punti alla prossima». Sempre così, si dice. Poi, alla "prossima", arriva ancora la prestazione ma i punti non arrivano. E adesso l'allenatore Cristiano Lucarelli si dichiara persino pronto a farsi levare il malocchio. Tanti buoni propositi non messi in pratica. Tanta sfortuna e tante cose storte (compresi arbitraggi e var), ma se la Ternana ha raccolto solo 2 punti in 7 partite e ne ha buttati via almeno una decina, è anche perché in campo mancano ancora il cinismo e la scaltrezza per affrontare questa serie B che ogni giornata riserva insidie. E' questa, forse, la lacuna più grande da colmare. Poi, troppo nervosismo in alcune situazioni. In campo e anche dopo. Ad Ascoli, martedì, stessa musica. Ma è musica troppo spesso "rock" per gli altri e "lento" per le Fere. In campo ci si affloscia dopo le avversità. E' successo pure al Del Duca di Ascoli Piceno, quando dopo il gol annullato ad Antonio Raimondo la squadra ha perso il suo brio. Nervosismo anche in atteggiamenti e dichiarazioni. Come nel gesto di delusione di Federico Dionisi (suo il rigore sbagliato, suo il fallo di mano per il rigore dell'Ascoli) di strappare la maglia per togliersela quando è stato sostituito, per nulla piaciuto ai tifosi. E come nelle parole di Lucarelli che risponde seccato all'emittente Am Terni Television tirando in ballo chi vorrebbe il male della Ternana, i «provincialismi» e lasciandosi scappare pure una parolina non educata. Salvo poi presentarsi in sala stampa e andare a dire di aver preso un appuntamento per giovedì in piazza Tacito per farsi togliere il malocchio (avrà scherzato, o era serio?). «Almeno - spiega - proviamo pure questa. Dopo una partita così, qualche dubbio mi viene». Torna sulla sfortuna: «Ho quasi 300 panchine, ho fatto sempre giocare bene le mie squadre, ma mai sono stato fortunato». Ma sarà solo sfortuna? I fatti dicono che non si sanno gestire i risultati compresi quelli già praticamente in tasca e si concretizza poco la mole di gioco. Segnali di insicurezza pure sul rigore, poi sbagliato da Dionisi. Lui, però, lo ha tirato. Nessun altro, lo ha fatto. «Forse - spiega Lucarelli - lui se la sentiva e gli altri se la sentivano un po' meno». Lo stesso Dionisi, sempre dopo la gara, ha usato parole sulle quali riflettere per ripartire: «Nella difficoltà, ci metto sempre la faccia. Io sono così. Mi spiace per la squadra, anche per i miei errori. Gli episodi? Hanno inciso poco. Piuttosto, abbiamo inciso noi».

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Il Messaggero