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«Rossoverdi, ora dovete saper gestire e non abbassate mai l'attenzione». Fratelli di Fere. Fratelli in testa alla classifica. L'effetto sul gruppo, è questo. Ne ha parlato il tecnico Cristiano Lucarelli dopo la vittoria a Benevento: «Ho un gruppo di 30 fratelli, che si vogliono bene, stanno bene insieme e si aiutano». Ne parla Romano Marinai, capitano della Ternana che cinquant'anni fa ottenne la prima storica serie A, dicendo che il primo posto in classifica «alimentò tra noi un sentimento di fratellanza». Ne parla Massimo Borgobello che era nella Ternana della gestione Agarini. Ma i due illustri ex invitano questa squadra a continuare a crederci e a non abbassare la concentrazione mai. Loro che, di primo posto in classifica, se ne intendono. Il presidente Bandecchi, invece, torna a invitare tutti a restare coi piedi per terra. Questa Ternana ha un ruolo bello e scomodo da amministrare. Capolista in serie B. Non succedeva da febbraio 2004. Ma come hanno gestito la stessa situazione coloro che in passato l'avevano già vissuta? Nella storia, in serie B, solo due volte la Ternana ha toccato il primo posto solitario. La prima, poi decisiva, nel 1971-72. La Ternana di Corrado Viciani stette a lungo al comando, alternandosi con Lazio e Palermo. Lo ricorda bene, Marinai, 82 anni compiuti domenica. «La Ternana - dice - mi ha fatto un bel regalo di compleanno». Vincere aiuta a vincere, ma si continui a lavorare. «Il primo posto, a noi caricò molto. Una grande mano ce la dette il grande entusiasmo della città. Acquisimmo sicurezze, aumentò la nostra autostima. E si creò fratellanza tra noi». Una situazione che Marinai vede anche in quella di oggi. «La squadra è molto competitiva ed ha raggiunto la maturità per gestire il momento. Lo ha dimostrato anche con la rimonta di Benevento. Vedo che c'è entusiasmo tra i tifosi e può essere una carica in più. Come gestire la cosa? Come facemmo noi, continuando a lavorare duramente e restando concentrati. Ciò che si fa, lo si deve fare per tutto il campionato. Senza mai sopire la fame e la voglia di vincere. Viciani, negli allenamenti, non abbassò mai la guardia. Anche Lucarelli, mi sembra che stia gestendo bene il momento». Massimo Borgobello, invece, era nella Ternana di Mario Beretta del 2003-2004, capolista più volte nella prima parte. Purtroppo, poi le cose finirono male. Ma anche per lui, la leadership dà consapevolezza e va gestita con attenzione. «Noi eravamo entusiasti e consapevoli della nostra forza. Avevamo, quell'anno, una rosa di alto livello.
Il Messaggero