Tentato omicidio e traffico di droga: Perugia, fermato super latitante

Tentato omicidio e traffico di droga: Perugia, fermato super latitante
PERUGIA - Pallotta al setaccio dopo il fattaccio del settantenne morto per resistere a un tentativo di scippo. Lunedì sera gli agenti del posto di polizia “Centro Storico”,...

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PERUGIA - Pallotta al setaccio dopo il fattaccio del settantenne morto per resistere a un tentativo di scippo. Lunedì sera gli agenti del posto di polizia “Centro Storico”, diretti da Adriano Felici, hanno effettuato dei controlli mirati nella zona con lo specifico obiettivo di contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina. Così, proprio mentre pattugliavano via della Pallotta, si sono imbattuti in un tunisino del tutto sprovvisto di documenti.


Alla richiesta di specificare chi fosse, l’uomo ha indicato il proprio nome e cognome, ma per verificare la correttezza di quanto dichiarato gli agenti hanno portato il magrebino in questura.

E qui, ben presto, è venuta fuori la sorpresa. E’ infatti risultato non solo che le autentiche generalità del nordafricano erano ben diverse da quelle da lui dichiarate, ma soprattutto che il soggetto era ricercato dal 2014.



In particolare, pendeva sul suo capo un ordine di carcerazione, relativo ad una pena di quasi tre anni che gli era stata inflitta per reati legati allo spaccio di stupefacenti, nonché per un grave episodio di danneggiamento. Non solo: a carico del 35enne tunisino vi era un provvedimento di custodia cautelare in carcere relativo ad un distinto procedimento penale, che attendeva solo di essere eseguito.



Ed in effetti il nordafricano è persona di elevato spessore criminale, che durante la sua permanenza a Perugia ha collezionato precedenti non solo per reati di droga ed in materia di immigrazione clandestina, ma anche per furti e tentato omicidio.

Pertanto gli agenti, ultimati gli accertamenti di rito, hanno portato il tunisino a Capanne dove è destinato ad un lungo soggiorno.

Inoltre, visto che il 35enne aveva tentato di fare di fare il furbo indicando un nome e un cognome falsi, la polizia lo ha anche indagato per il reato di falsa dichiarazione delle proprie generalità a pubblico ufficiale.

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Il Messaggero