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TERNI Conguaglio Tari del 2020 da pagare e l’arrivo della prima rata della Taric, la nuova tariffa rifiuti. Un mix di bollette arrivate nel giro di pochi giorni che ha mandato in tilt i bilanci di migliaia di famiglie ternane. In particolare le 5.000 realtà disagiate che speravano nell’aiuto di Palazzo Spada per saldare il conto del 2020. Conto che era stato congelato in attesa dell’istituzione di un fondo ad hoc da 170mila euro che sarebbe servito per alleggerire il peso della bolletta. «Sono trascorsi i termini per la sospensione del conguaglio 2020 per le fasce deboli, e nessuna comunicazione in merito è pervenuta nè da parte dell’Amministrazione Comunale nè dal gestore», attaccano le opposizioni M5s, Pd, Senso Civico e Terni Immagina. «Solita polemica strumentale», ribatte l’assessore al bilancio Orlando Masselli. «Le famiglie in difficoltà - prosegue Masselli - si possono attenere tranquillamente alla comunicazione della sospensione di due mesi fa e non devono pagare fino a quando non ci sarà una nuova comunicazione». Ma come denuncia il capogruppo del Pd, Francesco Filipponi, «ci sono famiglie che dopo la scadenza dei termini, il 31 marzo, hanno pagato, dal momento che non è arrivata nessuna comunicazione diversa». In questo caso l’assessore Masselli spiega che «chi ha pagato verrà rimborsato. La comunicazione arriverà non appena avremo approvato il bilancio consuntivo del 2020, visto che è lì che andremo a trovare le economie per il fondo da istituire».
Dal conguaglio Tari 2020 alla prima bolletta Taric, sempre con polemica sullo sfondo. La nuova tariffa rifiuti corrispettiva, ideata per premiare chi produce meno rifiuti, parte in salita. Addizionale provinciale, numero di svuotamenti e conguaglio già con l’ultima rata del 31 agosto: sono le voci che faranno lievitare la bolletta. «È chiaro che non ci sono agevolazioni per le categorie svantaggiate e che ci sono invece aggravi per tutti», criticano le opposizioni. Anche i commercianti sono sul piede di guerra, come si capisce dallo sfogo social di Alessandro Sani, barista di Terni. «La bolletta è arrivata il 9 aprile ma scadeva il 31 marzo. È un anno che siamo chiusi ma i costi di gestione sono gli stessi di quando siamo aperti. Oltre a non poterla pagare non voglio pagarla».
L’ASM <QA0>
«Comprendo - commenta il presidente di Asm, Mirko Menecali - pienamente le difficoltà che stanno vivendo famiglie e commercianti ma c’è una struttura di funzionamento della raccolta rifiuti che ha un costo e non si è mai fermata.
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Il Messaggero