Tante frecce scagliate contro il covid, gli arcieri azzurri paralimpici al lavoro a Terni

Il responsabile tecnico Fuchsova con Sofia Forneris e Asia Pellizzari
Il coronavirus li blocca, ma non li ferma. Di gare, ancora, non se ne...

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Il coronavirus li blocca, ma non li ferma. Di gare, ancora, non se ne parla, a causa dell'emergenza sanitaria che ancora non accenna ad andarsene. Ma anche se non si gareggia, si lavora duro, per restare allenati e per affinare ancora di più la tecnica. I campioni azzurri della nazionale paralimpica di tiro con l'arco sono in pedana. Due giorni di lavoro in Umbria, a Terni, negli impianti dell'Asd Arcieri Città di Terni. Otto atleti azzurri, seguiti dai responsabili della nazionale paralimpica. E' un momento difficile per o sport in generale, ancora di più per le discipline riservate agli atleti disabili. Eppure, non si getta la spugna. Per due giorni, 11 e 12 settembre 2020, ci si allena al campo di tiro ternano, inaugurato da poco tempo. C'è Asia Pellizzari che ha vinto gli ultimi due campionati italiani indoor, c'è Sofia Forneris, c'è Giulia Baldi. Così come ci sono Elisabbetta Petris, Francesco Ceppaglia, Gabriel De Toffoli, Francesco Tomaselli e Giulia Ferrari. "Nell'impianto della Asd Arcieri Terni - dice il responsabile tecnico degli azzurri paralimpici, Guglielmo Fuchsova - ci stiamo trovando molto bene. Lo conoscevamo perché eravamo stati qui quando c'è stata l'inaugurazione. Già allora, avevamo tirato qui e ci eravamo trovati bene. E' molto ben attrezzato e non ha barriere architetoniche di alcun tipo. Abbiamo così deciso di tornarci e ci stiamo trovando ancora meglio". I tiri avvengono prevalentemente nella parte dei bersagli posti all'aperto. "Ma anche la struttura per l'indoor - dice Fuchsova, indicandola - è ottima. Anzi, devo dire che è all'avanguardia". Come si lavora, senza gare in programma? "Anche se non ci alleniamo per obiettivi agonistici - dice Fuchsova - stiamo comunque dando ai nostri ragazzi degli obiettivi tecnici. In attesa di poter, finalmente, tornare anche a gareggiare". Al momento, la situazione non è delle più rosee. "In Italia, è difficile - conferma il responsabile tecnico azzurro - ma all'estero è addirittura peggio". Gli atleti lavorano nel pieno rispetto di tutte le regole anticovid, rispettando il distanziamento, indossando rigorosamente le mascherine e togliendo le stesse solo ed esclusivamente nel momento in cui effettuano un tiro.
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Il Messaggero