Coronavirus. «State a casa, via da qui»: Piediluco insorge contro i furbetti delle seconde case

State a casa via da qui, fuori da Piediluco: sono alcuni degli striscioni che danno il benvenuto a furbetti delle seconde case che, pur non avendo il domicilio nel paese, sono...

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State a casa via da qui, fuori da Piediluco: sono alcuni degli striscioni che danno il benvenuto a furbetti delle seconde case che, pur non avendo il domicilio nel paese, sono arrivati in massa nella frazione.

«Se la spassano per lungo e largo, arrivando fino in cima al castello - spiega Giacomo (nome di fantasia, come tutti gli altri) - senza il pur minimo rispetto degli abitanti che, invece, rimangono a casa rispettando le norme imposte dall'emergenza del coronavirus». Sono molti, infatti, che hanno raggiunto la casa delle vacanze per trascorrere il fine settimana di Pasqua. «Ma come noi stiamo in quarantena e loro, i turisti, passeggiano sul lungolago come se nulla fosse - sostiene Francesco, dipendente del Tubificio di Terni, in ferie forzate - addirittura in luoghi appaltati prendono la prima tintarella della stagione».

Altro posto di passeggiate la Panoramica al di sopra dell'abitato, ma anche qui hanno fatto capolino le forze dell'ordine che hanno elevato anche delle contravvenzioni. I due striscioni all'entrata del paese non sono gli unici. Sull'asfalto un accorato appello scritto in vernice: state a casa, state a casa.
Ma come si è arrivati alla clamorosa protesta contro i proprietari delle seconde case? A spiegarlo è colui che per primo ha avuto l'idea di fare qualcosa (nome omesso volontariamente). «Mi sono recato a fare la spesa e ho visto in giro tante facce nuove, mai viste prima, me le ricordavo appena nella passata estate ma sapevo che hanno la seconda casa a Piediluco».


E continua: «Ho chiesto a qualcuno di loro che cosa ci faceva in giro se non aveva necessità di spesa. Se la sono pure presa a male rispondendo in modo volgare. Allora con altri amici abbiamo deciso di e mettere in atto la protesta». Una presa di posizione che ha trovato subito d'accordo buona parte degli abitanti tranne alcuni operatori turistici i quali ritengono che in questo modo si possa danneggiare l'immagine turistica del paese. «Non è per niente così- conclude Graziella commessa in un negozio di abbigliamento a Terni i turisti e coloro che posseggono le seconde case sono ben accolti dalla popolazione, certo quando vogliono strafare non rispettando le norme, allora un poco ci pizzica, anche perché il paese per il 50% e costituito da anziani e noi ai nostri nonni ci teniamo. Rischiare per una passeggiata mi sembra troppo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero