Stop al divario di genere: approvata la mozione dei consiglieri della Lega Carissimi e Fioroni in favore delle donne

Stop al divario di genere: approvata la mozione dei consiglieri della Lega Carissimi e Fioroni in favore delle donne
UMBRIA -  Donne sempre più presenti nel mondo del lavoro,...

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UMBRIA -  Donne sempre più presenti nel mondo del lavoro, con l'approvazione, all'unanimità, della mozione sulla parità di genere promossa dai consiglieri della Lega Daniele Carissimi e Paola Fioroni. «Un grande passo in avanti per il raggiungimento delle pari opportunità. L’Umbria, in questo modo, diventa la terza regione italiana a dotarsi del Gender Responsive Public Procurement -  dichiara Carissimi -   strumento concreto e mirato introdotto dalla Commissione Europea per ridurre il divario di genere». Con l’approvazione della mozione, la Giunta Tesei si impegna ad adottare tale strumento per la promozione della parità di genere nelle procedure di evidenza pubblica per l’affidamento e l’esecuzione di lavori, servizi e forniture di competenza della Regione, nonché ai fini della valutazione di progetti presentati nell’ambito di avvisi e bandi regionali. E stato Carissimi a sottolineare l’importanza di «promuovere l’adozione del Gender Responsive Public Procurement per ridurre il gap di genere». Dal Rapporto Aur 2021 sulle asimmetrie di genere nella società umbra, emerge che il tasso di occupazione femminile è ancora molto basso e che tra i fattori che influiscono su quel dato c'è la maternità. Le donne con figli, in pratica, hanno minori opportunità lavorative rispetto alle donne senza figli. In Umbria, inoltre, quasi un quarto delle donne che lavorano lo fa in condizione di part-time involontario, accettato in assenza di un’alternativa a tempo pieno e in condizione di disallineamento tra titolo di studio e occupazione.  Basso soprattutto il dato che riguarda la presenza delle donne nei ruoli apicali delle aziende. Uno scenario che ha spinto i consiglieri della Lega a sollecitare contromisure immediate. «Il divario di genere deve essere cancellato una volta per tutte con strumenti mirati ed efficaci - sottolinea Carissimo - e il Gender Responsive Public Procurement ne rappresenta uno importante. Perchè prevede l'inserimento delle donne nelle procedure di evidenza pubblica per l’affidamento e l’esecuzione di lavori, servizi e forniture di competenza della Regione, nonché ai fini della valutazione di progetti presentati nell’ambito di avvisi e bandi regionali, con lo scopo valorizzare la parità di genere nel mondo del lavoro».

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Il Messaggero