Steve Schapiro racconta David Bowie in 70 scatti al museo Caos di Terni

Steve Schapiro racconta David Bowie in 70 scatti al museo Caos di Terni
TERNI - Bowie e Schapiro si incontrano per la prima volta nel 1974.  Da quel momento tra la pop star e il leggendario fotografo americano nasce una sintonia nutrita dalle...

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TERNI - Bowie e Schapiro si incontrano per la prima volta nel 1974.  Da quel momento tra la pop star e il leggendario fotografo americano nasce una sintonia nutrita dalle reciproche passioni.  Una collaborazione che durerà fino alla fine degli anni ’80 e tanti scatti. Ed è attraverso le immagini catturate proprio da Steve Schapiro che viene raccontato il periodo centrale della carriera artistica di David Bowie. Il Caos, Centro arti opificio Siri, annuncia l’apertura, il 29 giugno alle ore 18,  della mostra  “David Bowie / Steve Schapiro: America. Sogni. Diritti”.  La Sala Carroponte ospiterà 70 scatti di Schapiro, attraverso cui  il fotoreporter riesce a testimoniare la società americana della seconda metà del secolo scorso. Mentre nella Project room Ronchini verrà proiettato il documentario su Steve Schapiro An Eye On American Icons che raccoglie filmati d’archivio degli eventi storici, riprese e spezzoni dei set dei film per i quali ha lavorato, testimonianze di alcuni attori come Jodie Foster e Dustin Hoffman. In quei 70 scatti il visitatore potrà scoprire il mondo di Bowie, che dopo essere divenuto icona culturale in Inghilterra, riesce ad imporsi nel mercato americano con l’album Diamond Dogs, e il relativo tour promozionale. In quel periodo iniziano le riprese del primo film che lo avrebbe visto come protagonista, L’Uomo che Cadde sulla Terra. A Los Angeles Bowie, sotto le spoglie del suo nuovo personaggio, The Thin White Duke, registra anche il suo nono album in studio, Station to Station. In tutte le fasi dell’avventura americana di Bowie è presente Steve Schapiro, che sarà fotografo di scena di L’Uomo che Cadde Sulla Terra (The Man Who Fell to Earth) e autore degli scatti che compaiono sulla copertina sia di Station to Station che di Low

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Il Messaggero