Stefano Ribelli è il nuovo segretario generale della Filctem Cgil Terni

Stefano Ribelli è il nuovo segretario generale della Filctem Cgil Terni
Stefano Ribelli è il nuovo segretario generale della Filctem Cgil di Terni, il sindacato che rappresenta lavoratrici e lavoratori della chimica, del tessile,...

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Stefano Ribelli è il nuovo segretario generale della Filctem Cgil di Terni, il sindacato che rappresenta lavoratrici e lavoratori della chimica, del tessile, dell’energia e del manifatturiero. L’elezione è avvenuta martedì 14 giugno al termine dell’assemblea generale della categoria che si è svolta presso la Camera del Lavoro di Terni alla presenza del segretario della Cgil provinciale, Claudio Cipolla, del segretario organizzativo della Cgil dell’Umbria, Andrea Farinelli, e di Massimo Marani, segretario organizzativo della Filctem Cgil nazionale.



Stefano Ribelli è stato eletto con una sola astensione e subentra a Marianna Formica, che ha guidato la categoria negli ultimi 7 anni. Ribelli, 37 anni, lavoratore della Novamont, è stato a lungo delegato Rsu nella sua azienda per poi entrare nella segreteria della Filctem di Terni fino al 2019 e svolgere negli ultimi 3 anni il ruolo di delegato di bacino del settore artigiano. 

«Ringrazio l’assemblea per la fiducia che mi è stata accordata - ha detto Ribelli - la sfida che abbiamo davanti come categoria è difficile perché ai problemi già presenti nel settore sul territorio si aggiungono ora i riflessi della guerra in Ucraina che impatta in maniera molto forte comparti come quelli della chimica e soprattutto dell’energia. Dall’altro lato però, attraverso le risorse europee disponibili i settori che rappresentiamo possono tornare ad essere protagonisti in un’idea di rilancio territoriale che punti su economia circolare e sviluppo sostenibile. Servirebbe da parte istituzionale - ha concluso Ribelli - un'idea di sviluppo territoriale sistemica, per una transizione industriale verde ed ecologica che faccia rinascere i poli industriali in crisi, cosa che in questa fase non sembra esserci. Dobbiamo agganciare a questo treno il polo chimico ternano». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero