Spoleto, rubata in duomo reliquia di San Giovanni Paolo II

I rilievo dei carabinieri e nel riquadro la reliquia trafugata nel duomo di Spoleto
SPOLETO - Nella serata di ieri è stato scoperto il furto della reliquia «ex sanguine» di San Giovanni Paolo II custodita e venerata nella cappella del...

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SPOLETO - Nella serata di ieri è stato scoperto il furto della reliquia «ex sanguine» di San Giovanni Paolo II custodita e venerata nella cappella del Crocifisso della basilica cattedrale di Spoleto. La scoperta è stata fatta dalla sacrestana del duomo al momento della chiusura. La curia arcivescovile ha avvertito immediatamente i carabinieri, che stanno svolgendo le indagini, visionando anche le immagini dell'impianto di videosorveglianza.


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Appena appresa la notizia, l'arcivescovo monsignor Renato Boccardo - riferisce l'archidiocesi - ha espresso «sconcerto e rincrescimento per tale gesto sacrilego, facendosi interprete dei sentimenti dei fedeli che conservano viva memoria e nutrono grande devozione nei confronti del Santo Pontefice». Il presule «invita gli autori di questo gesto sconsiderato e irresponsabile - ha osservato - a restituire quanto prima il prezioso oggetto trafugato, così caro al popolo credente».
 
La reliquia di San Giovanni Paolo II (un'ampolla con delle gocce di sangue del Papa, incastonata in un reliquiario dorato) è stata donata alla Chiesa di Spoleto-Norcia il 28 settembre 2016 dall'allora arcivescovo di Cracovia il cardinale Stanislaw Dziwisz. Era conservata in duomo in attesa di essere trasferita nella nuova chiesa di S. Nicolò in Spoleto intitolata proprio al Papa polacco, la cui consacrazione è prevista il 22 ottobre.

La cappella del Crocifisso è l'ultima della navata destra, prima del transetto dove c'è il monumento funebre di Filippo Lippi. I fedeli non possono accedere alla cappella, ma fermarsi dinanzi ad un cancello alto poco più di un metro per ammirare la croce di Alberto Sotio e venerare la reliquia di San Giovanni Paolo II. La cappella è allarmata nella seconda metà, quella a monte, a protezione della preziosa croce; nella prima parte, dove c'era la reliquia, non c'è impianto di allarme. Per prelevare la reliquia è stato necessario scavalcare il cancello. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero