Spoleto, centro di salute mentale chiuso per mancanza di medici

Il complesso di San Carlo, sede dei servizi socio-sanitari territoriali
SPOLETO - Centro di salute mentale chiuso per mancanza di medici....

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SPOLETO - Centro di salute mentale chiuso per mancanza di medici. Così sarà per dieci giorni, tutti i pomeriggi. Ha dell’incredibile e sta già sollevando l’indignazione generale, la scelta comunicata nelle ultime ore agli utenti e ai familiari che per vari motivi sono entrati in contatto di recente col servizio: “La informiamo che a partire da martedì pomeriggio (20 giugno, ndr) e per 10 giorni il servizio resterà aperto solo la mattina”. Chi, quindi, da martedì pomeriggio ha provato a contattare il numero del Csm si è sentito rispondere direttamente da Foligno. Tra i primi a intervenire dopo che la notizia è rimbalzata anche sui social è stata Mara Mazzelli, presidente dell’associazione di familiari Le Vie dei Canti. “Siamo sconcertati, oltre che delusi e amareggiati. La chiusura pomeridiana del servizio è una scelta gravissima e certamente non i linea con le ampie rassicurazione che non più di un mese fa avevamo avuto dalla direzione generale della Asl e dalla direzione del Dipartimento”. Subito dopo l’insediamento del direttore Fiaschini, del resto, come tutte le associazioni che operano nell’ambito della sanità, anche la spoletina Vie dei Canti ha chiesto un incontro con il nuovo manager, per illustrare le problematiche esistenti da tempo, nel tentativo di risolvere la situazione nel miglior modo possibile e nell’esclusivo interesse dell’utenza. “L’incontro, chiesto diversi mesi fa e slittato a causa di varie problematiche, tra cui il terremoto, c’è stato nel mese di maggio. Al direttore generale abbiamo fatto presente l’emorragia continua di varie figure professionali e il progressivo e preoccupante impoverimento del servizio. Solo negli ultimi mesi sono stati due i medici che hanno lasciato il Csm di Spoleto (tra loro anche l’ormai ex responsabile del servizio, ndr), con gravi ripercussioni sull’utenza. Lo abbiamo fatto presente, il dg ci ha assicurato che sarebbe stata trovata una soluzione ponte garantendo l’invio temporaneo di nuovi medici, in attesa di effettuare il concorso per sostituire chi se ne è andato. Siamo venuti via da quell’incontro fiduciosi che finalmente qualcosa si muovesse in direzione di un servizio irrinunciabile, rivolto a un’utenza che ha bisogno di presenza e funzionalità, senza interruzioni. Ci ritroviamo a sapere, a distanza di qualche settimana, che il servizio intanto chiuderà per dieci giorni, tutti i pomeriggi”. La Mazzelli è amareggiata: “Così facendo le centinaia di persone con disagio psichico non hanno più riferimenti. Chi ha problemi di salute mentale li ha sempre, non conosce vacanze, sta male 365 giorni l’anno. È tutto sconcertante”.
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Il Messaggero