TERNI Ad inaugurare la fase due dell’attività del tribunale è stato il processo a Josè Miguel Rivas Suriel, 33 anni, dominicano, autore della sparatoria...
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E’ accusato di tentato omicidio, resistenza e lesioni personali nei confronti dei sei uomini in divisa rimasti feriti durante il far west in via Curio Dentato. Quella mattina l’uomo, imbottito di cocaina, anfetamine e cannabinoidi, sparò cinque colpi con una pistola sottratta ad un poliziotto, ferendo ad un piede il carabiniere del Nor, Mario Palleschi. Che, insieme ad un collega dell’arma, è parte civile nel processo, assistito dagli avvocati Loris Mattrella e Federica Sabbatucci. Ieri mattina il tribunale collegiale, presidente Rosanna Ianniello, giudici Dorita Fratini e Chiara Mastracchio, ha concluso l’escussione dei testimoni d’accusa. Un’ampia parte dell’udienza, alla quale l’imputato non ha preso parte, è stata dedicata alla visione del filmato che un cittadino riprese dalla finestra di casa sua col cellulare. “Come parte civile - dice l’avvocato Massimo Proietti, che rappresenta i ministeri della difesa e dell’interno e due agenti della squadra volante - ritengo che in modo eclatante siano emersi elementi di responsabilità già chiari nel capo d’accusa, che risultano evidenti dal filmato visionato in aula e dalle dichiarazioni dei testi, e in particolare dell’ assistente capo, Rosati. Un filmato che lascia meno spazi alla difesa e conferma che il primo colpo è stato esploso in direzione di uno degli operatori che cercava di bloccarlo”. Per Gianluca Muzi, legale del domicano che seminò il terrore per strada, in mezzo alla gente “appare inverosimile la versione dei pubblici ufficiali intervenuti secondo cui tutti sarebbero stato offesi dallo spray urticante tranne Rivas. Che, nonostante sia stato investito direttamente dalla nube tossica, non ha subito conseguenze”. La difesa ha anche depositato un certificato del servizio dipendenze di Terni da cui risulta che l’autore della sparatoria è in cura da anni per abuso di stupefacenti. Il processo è stato aggiornato al 4 giugno, quando il tribunale ascolterà i testimoni della difesa: la compagna e un amico di Rivas, che ricostruiranno i dettagli dell’intervento del 118 a casa dello straniero la sera prima della sparatoria, quando l’uomo era fuori di testa e minacciò la convivente, i familiari del dominicano e i funzionari dell’ospedale di Perugia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero