Smartworkers e nomadi digitali, Orvieto vuole diventare "Best Place to Smartwork"

Smartworkers e nomadi digitali, Orvieto vuole diventare "Best Place to Smartwork"
Dal turista-cittadino temporaneo al cittadino residente, la città di Orvieto punta ad attrarre gli smartworkers e i nomadi digitali e più in generale il deep turism....

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Dal turista-cittadino temporaneo al cittadino residente, la città di Orvieto punta ad attrarre gli smartworkers e i nomadi digitali e più in generale il deep turism. Per raggiungere l'obiettivo e divenire un “Best Place To Smartwork”, il comune di Orvieto è entrato a far parte nei giorni scorsi, della rete dei borghi selezionati da HqVillage, una startup innovativa che ha come obiettivo la valorizzazione dei borghi italiani accompagnando le amministrazioni locali e i singoli proprietari immobiliari attraverso un processo di rigenerazione delle infrastrutture e delle abitazioni, sostenibile, digitale e orientato a preservare l’autenticità del luogo.

«Con la pandemia – spiega la sindaca e assessora al Turismo, Roberta Tardani – lo smartworking è passato da una opportunità e strumento di welfare per le aziende a una vera e propria necessità facendo rapidamente esplodere il fenomeno. Come amministrazione comunale ci siamo quindi da subito interrogati su come intercettare questa tendenza convinti che possa rappresentare l’anello di congiunzione ideale nella strategia che stiamo perseguendo che parte dal proporre Orvieto come destinazione turistica ma punta allo stesso tempo a presentare la città come luogo da vivere. L’obiettivo di fondo è il ripopolamento dei nostri luoghi – aggiunge Tardani - questo primo passo e l’accordo con HqVillage ci permetterà di sondare il terreno, valutare le potenzialità in termini di servizi del nostro territorio, sia del centro storico che delle frazioni, e soprattutto verificare la disponibilità dei soggetti che si occupano di accoglienza e che rappresentano un tassello importante del progetto».

Orvieto, avendo una popolazione superiore ai piccoli borghi che hanno già aderito al circuito, è stato scelto come progetto pilota per quanto riguarda i comuni più grandi, sopra i diecimila abitanti. «Siamo convinti – spiegano da HqVillage - che Orvieto sia un ottimo territorio e che abbia tutte le chance per proporsi come sede aziendale diffusa, sostenibile e resiliente, che offra servizi utili alle persone e al loro benessere. Vogliamo creare una rete di borghi in cui smart worker, nomadi digitali e aziende possano andare a lavorare ma soprattutto a vivere, portando valore al territorio».

Da oggi, dunque, la città del Duomo è presente sulla piattaforma di HqVillage con le principali informazioni per smart workers e nomadi digitali sui servizi e le opportunità messe a disposizione dalla città. In questo progetto la popolazione sarà chiamata a partecipare attivamente identificando, in collaborazione con l’amministrazione comunale, immobili adatti a questo tipo di soggiorni, segnalando attività e servizi da proporre.

«Per il prossimo autunno, in collaborazione con l’Associazione Nomadi Digitali – continua la sindaca - si sta programmando anche una giornata di approfondimento e formazione sul tema».

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Il Messaggero