Sisma, ad Ancarano slittano i lavori per mitigare le frane: «Disturbano la fauna»

Sisma, ad Ancarano slittano i lavori per mitigare le frane: «Disturbano la fauna»
NORCIA - Vietato disturbare la bio fauna del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, la rete paramassi necessaria per difendere la popolazione da eventuali frane può attendere...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

NORCIA - Vietato disturbare la bio fauna del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, la rete paramassi necessaria per difendere la popolazione da eventuali frane può attendere ancora. A quasi sei anni dalle scosse che hanno sconquassato l’Appennino fa discutere il parere espresso dall’Ente parco dopo che la Conferenza permanente ha approvato il progetto di mitigazione del rischio idrogeologico in località Ancarano Capo del Colle, che avrebbe potuto dare finalmente il via ai lavori. A esprimere preoccupazione per questo ulteriore slittamento, che sposterà di circa sei mesi l’avvio dell’atteso intervento, sono stati nelle ultime settimane il direttore dell’Usr dell’Umbria Stefano Nodessi Proietti e il delegato della Comunanza Agraria di Ancarano Adelindo Capparelli. L’Ente Parco, nel parere pubblicato a fine febbraio, ha infatti prescritto che «l’inizio dei lavori di installazione di reti paramassi sul versante a monte del centro abitato di Ancarano potrà avere inizio soltanto nel mese di agosto per non disturbare la bio fauna». Il congelamento dell’intervento ha determinato il disappunto dell’Usr, che ha bollato come inopportuna la sospensione che «fa perdere sei mesi di tempo alla ricostruzione post sisma 2016, che aspetta risposte concrete da oltre 5 anni». Una prescrizione, che pur comprendendo l’esigenza di tutelare la fauna, appare «sproporzionata rispetto all’entità del lavoro», visto che andrebbero collocate poche decine di metri di barriere in un Parco di migliaia di ettari. Per non parlare poi del fatto che l'assenza di paramassi espone per sei mesi la popolazione al rischio di frane».

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero