Ora i sindaci, la Regione è ad un passo

Palazzo dei Priori, sede del Comune di Perugia
PERUGIA - Doveva essere un test importante, fatto con un anno di anticipo, invece sarà un passaggio decisivo piazzato ad appena cinque mesi dal punto X. Le elezioni...

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PERUGIA - Doveva essere un test importante, fatto con un anno di anticipo, invece sarà un passaggio decisivo piazzato ad appena cinque mesi dal punto X. Le elezioni amministrative di oggi sono destinate a segnare in modo netto la partita per le prossime regionali. L’inchiesta sulla sanità (secondo la ricostruzione degli inquirenti una serie di concorsi truccati all’ospedale di Perugia) è il macigno caduto nel pieno della campagna elettorale. La telenovela delle dimissioni della governatrice Catiusca Marini, che saranno formalizzate in consiglio regionale martedì, hanno aggiunto peso e mole a quel macigno. Oggi 408.421 umbri sono chiamati a scegliere 63 sindaci. Ma non sarà solo questo. Sarà un voto decisamente più politico del previsto, e non certo per l’accoppiata comunali più europee. Le amministrative a fine maggio e le regionali a fine ottobre (è l’ipotesi più probabile) sono diventate gioco forza due tempi della stessa partita.

Il Partito democratico umbro si presenta al voto nel momento più difficile della propria storia: il ko incassato poco più di un anno fa (5 collegi uninominali su 5 andati al centrodestra) è nulla rispetto allo scandalo della sanità. La decisione di ricorrere a candidature civiche nei due municipi più importanti - Perugia da riconquistare e Foligno da difendere - era arrivata prima dell’inchiesta che ha squassato i dem: anche questo sarà un test in vista dell’autunno. 
Il centrodestra punta già oggi ad affermare il cambio di colore dell’Umbria rossa, ma non sempre è riuscito a presentarsi unito: è diviso a Bastia Umbra, Castiglione del Lago e Gualdo Tadino. Va detto che si tratta di municipi con ipotesi ballottaggio in cui il fronte, se necessario, potrebbe ritrovarsi compatto dopo il primo turno. Se di primo tempo si tratta, per i partiti del centrodestra diventa un’occasione per pesarsi.

Il Movimento 5 Stelle conferma le grosse difficoltà a misurarsi sul terreno delle amministrative. I grillini hanno presentato il loro candidato soltanto in 6 municipi su 63: Perugia, Foligno, Gubbio, Bastia, Gualdo Tadino e Piegaro. Non solo, a Perugia, Marsciano e Orvieto sono arrivate pure sonore bocciature dal severissimo staff della piattaforma Rousseau che non ha certificato le liste proposte. E a Perugia si è andati oltre, con gli esclusi candidati comunque ma con una lista diversa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero