«C'è un accoltellatore a spasso per Fontivegge»

Sangue per strada a Fontivegge dopo l'ultima rissa
PERUGIA - «Era in giro. Tranquillo. Come se niente fosse. Cioè, questo ieri ha quasi ammazzato una persona con quel collo di bottiglia di vetro e oggi sta in...

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PERUGIA - «Era in giro. Tranquillo. Come se niente fosse. Cioè, questo ieri ha quasi ammazzato una persona con quel collo di bottiglia di vetro e oggi sta in giro?». La domanda resta sospesa, perché non ha una risposta. Almeno al momento. All’indomani della brutale aggressione a Fontivegge, con un uomo rimasto gravemente ferito per evitare che un altro accoltellasse un operatore del servizio di portierato e sicurezza nella zona della fermata dei bus, a Fontivegge si respirano rabbia e paura. Perché per le strade della stazione c’è la sensazione che quanto accaduto martedì pomeriggio sotto gli occhi di tante persone sia restato impunito.

E perché al tempo stesso c’è il timore che un personaggio pericoloso possa ancora colpire. Anche perché non sarebbe la prima azione pericolosa condotta dall’aggressore, da quanto si apprende di provenienza africana. C’è chi ricorda infatti come qualche settimana fa abbia provato a scagliarsi sempre a bottigliate contro un gruppo di militari e agenti della polizia locale. Un uomo pericoloso, insomma. Che martedì sera ha dato conferma di quanto possa esserlo.

RISCHIO LINCIAGGIO

Sempre la strada racconta come l’aggressore, una volta riconosciuto, nella giornata di ieri sia stato pesantemente a rischio linciaggio da parte degli amici dell’aggredito. Secondo quanto si apprende, il ferito (ancora in ospedale) è di origine gambiana e proprio il gruppo di gambiani con cui viene visto quotidianamente in giro alla stazione e nella zona della fermata dei bus avrebbe tentato in diverse occasioni di avvicinarsi minacciosamente all’uomo nei cui confronti già il giorno prima qualcuno avrebbe già rivolto atti di violenza per vendicarsi dell’aggressione ai danni dell’amico. Sempre stando ai racconti della strada, si tratterebbe di personaggi legati comunque al mondo dello spaccio nell’area intorno alla stazione. Non è da escludere, sostiene qualcuno, come proprio il tentativo di bloccare l’aggressione con la bottiglia rotta all’operatore di portierato voltato di spalle possa essere dovuto proprio alla volontà di evitare nuove problematiche di ordine pubblico alla stazione, per continuare dunque a spacciare senza troppi clamori.

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Il Messaggero