Senza decoro e cura il loculo ritorna al Comune di Narni

Cimitero principale di Narni
NARNI Prima i divieti ed ora, addirittura, la mano dura dell’esproprio dei loculi e delle tombe del cimitero di Narni: laddove non vi sia ordine e cura, il Comune...

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NARNI Prima i divieti ed ora, addirittura, la mano dura dell’esproprio dei loculi e delle tombe del cimitero di Narni: laddove non vi sia ordine e cura, il Comune “svuoterà” il loculo per portare tutto nell’ossario pubblico. Questo è il frutto della cronica mancanza dei loculi, un fenomeno tutto narnese, dal momento che si verificava che addirittura quarantenni salivano in comune ad acquistare i loculi che vengono dati a Narni con concessione trentennale. Questo obbligava il comune a costruire sempre di più, occupare sempre più territorio da destinare ai cimiteri. Una delle giunte precedenti ha anche emesso un regolamento che nessuno può comprare un loculo prima di avere almeno sessanta anni. Ora la prova di forza: senza cura e decoro si procederà a ripredere il possesso del loculo da parte del Comune”. Insomma uno sfratto in piena regola. Le proteste, in ogni famiglia v’è un loculo o una tomba, sono state abbastanza numerose e sostenute. Anche i consiglieri comunali di "TuttiperNarni" hanno preso carta e penna e si sono buttati sul problema, criticando l’atteggiamento della Giunta: “Ma chi sarà a decidere se v’è una mancanza di decoro? E con quali regole? Sembra la trama di un film dell’horror, un film di terz’ordine, peggiorato dal fatto che la lista delle inumazioni, dello “sgombero” del loculo avverranno proprio nelle feste natalizie” dice Gianni Daniele, il capogruppo.

Il Comune, l’assessore al territorio, Marco Mercuri, ha invece le idee chiare: “Terminata la concessione, come accade in tutta l’Italia, le tombe vanno riutilizzate: intanto per una questione di equità con chi paga e poi pure per evitare di continuare a “consumare” ulteriore terreno. Si eviterà così di dover costruirne ancora con un risparmio di soldi, che verranno utilizzati per altre opere pubbliche. Capisco che il tema sia scottante, perché tutti hanno pianto i propri cari, ma se si guarda con raziocinio e freddezza, l’operazione non può che essere condivisibile”. Glissa sul fatto che il manifestino affisso nel cimitero, destinato ad una utenza quasi sempre non giovanissima, è, per così dire, un po' troppo diretto e foriero di fraintendimenti. Al punto che lo stesso Gianni Daniele ha chiesto che quella comunicazione venisse davvero rimossa. E al più presto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero